In edicola Apocalisse Stalingrado

PADOVA. Da giovedì 16 gennaio sarà in edicola con il nostro giornale il libro storico fotografico realizzato da Editrice Storica e scritto da Stefano Gambarotto e da Monica Zornetta: Apocalisse Stalingrdo, la più feroce battaglia della storia.
Fra l’estate del 1942 e gli inizi del 43, Hitler e Stalin - due tra i più feroci criminali della storia - si affrontano in un duello all’ultimo sangue. Teatro dello scontro è la città che porta il nome del dittatore sovietico: Stalingrado. Hitler ha deciso che vuole impadronirsi del grano e - soprattutto - del petrolio, prodotti in Caucaso, nelle regioni meridionali della Russia. Se vuole continuare la guerra di dimensioni planetarie che ha in mente, gli servono cibo per i soldati e benzina per i carri armati. Nell’ottica di questa grande operazione la conquista di Stalingrado è del tutto inutile. La Wehrmacht potrebbe – e dovrebbe – limitarsi a sfilare accanto alla grande metropoli che sorge sulle rive del Volga. Il cancelliere nazista però è ossessionato dal suo nemico e di punto in bianco decide che - a tutti i costi - vuole la città che ne porta il nome. Per farlo spezza a metà la forze destinate all’offensiva contro il Caucaso e ne spedisce una parte verso Stalingrado. La 6ª Armata del generale Friedrich Paulus comincia ad attaccare il 13 settembre 1942, mentre la Luftwaffe - che in quel settore del fronte è comandata da Wolfram von Richthofen, cugino del Barone Rosso – riduce la metropoli ad un cumulo di macerie. Dentro Stalingrado è asserragliata la 62ª Armata russa. A guidarla Stalin ha designato un giovane generale, Vasilij Cujkov. La Wehrmacht rovescia contro di essa tutta la sua debordante potenza. L’armata di Cujkov viene schiacciata e compressa lungo la riva del Volga sulle cui acque, ogni notte, scivolano lenti i battelli che trasportano i rifornimenti destinati ai soldati russi. Nonostante la forza degli attacchi portati i nazisti non riescono ad avere la meglio. Hitler è furibondo. La città è ormai ridotta ad un cumulo di macerie fumanti fra le quali si combatte senza esclusione di colpi. E’ una vera e propria Rattenkrieg, una «guerra fra topi», come la chiamano i tedeschi, nella quale i loro avversari russi si dimostrano più forti. Fra le sinistre rovine di Stalingrado, il generale Paulus non può sfruttare in pieno la forza dei suoi Panzer né quella degli Stuka che picchiano dal cielo e che rischiano costantemente di bombardare i loro stessi soldati. La notte poi, i sovietici si muovono come spettri fra le macerie colpendo i tedeschi senza pietà. La battaglia di Stalingrado si è trasformata nel più feroce e sanguinoso scontro della storia. Centinaia di migliaia di uomini vi trovano la morte. Quando i sovietici controllano ormai solo poche ridotte in riva al Volga, Hitler annuncia persino la vittoria. La tragedia di Stalingrado è giunta la suo culmine. I sovietici contrattaccano e superano il Volga a destra e a sinistra della città. La 6ª Armata di Paulus – alla quale Hitler ha vietato di ripiegare – è costretta a guardare i sovietici congiungersi alle sue spalle ed intrappolarla in una gigantesca sacca. Da assedianti, i tedeschi si trasformano in assediati. Nel gelo dell’inverno russo, i tedeschi si difendono disperatamente, in attesa di aiuti che non arriveranno mai. Alla fine Paulus deve cedere le armi e arrendersi a Cujkov. Hitler ancora non lo sa ma Stalingrado il nazismo ha subito una sconfitta di proporzioni tali da mutare il corso della guerra.
Il libro, con cento foto storiche, costa in edicola solo 8,80 euro oltre al prezzo del giornale.
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