In edicola “La lista di Bergoglio”
La lista di Bergoglio. I salvati da Francesco durante la dittatura. La storia mai raccontata è l'inchiesta del giornalista Nello Scavo che per la prima volta fa luce in maniera ampia e grazie a documenti inediti sul ruolo dell'allora padre Mario Jorge Bergoglio durante gli anni della dittatura argentina (1976-1983).
Lungi dall'essere stato connivente con il regime dei desaparecidos, l'allora provinciale dei gesuiti d'Argentina, oggi papa Francesco, ha compiuto un'azione da vero “007 del bene” istituendo una rete clandestina informale, ma assai efficace, per portare in salvo decine e decine di ricercati.
Dalle voci che l'autore Nello Scavo ha interpellato in Argentina e in altri Paesi sudamericani, si evince che sono stati oltre un centinaio le persone che padre Bergoglio ha messo al sicuro grazie a stratagemmi da consumato uomo d'azione: l'utilizzo del centro gesuita di San Miguel come nascondiglio di presunti “giovani in ritiro spirituale”, quando invece si trattava di perseguitati dal regime; fughe sulla propria auto di notte; telefonate criptiche e realizzate da telefoni pubblici per evitare intercettazioni; corrispondenza fatta recapitare attraverso originali stratagemmi; organizzazione di fughe all'estero lungo l'asse Argentina-Brasile-Europa; complicità con diplomatici stranieri per l'ottenimento di passaporti e lasciapassare, ...
Sono numerose le storie di cui Scavo, reporter di Avvenire, dà conto nel suo libro-inchiesta: quella del sindacalista Gonzalo Mosca, nascosto al Colegio Máximo e poi fatto espatriare in Brasile: «Padre Jorge non solo mi accompagnò in aeroporto, ma venne fino al portellone dell'aereo», per assicurarsi che il suo protetto potesse veramente fuggire sano e salvo; Alicia Oliveira, l'attivista civile, entrata in clandestinità perchè ricercata dai militari, che Bergoglio faceva incontrare con i figli in strutture dei gesuiti andandola a prendere di nascosto in auto; Alfredo Somoza, all'epoca giovane studente universitario di sinistra, oggi residente in Lombardia, per il quale Bergoglio approntò una via di fuga verso l'Europa attraverso il Brasile.
Il premio Nobel per la pace Adolfo Pérez Esquivel, dissidente argentino, firma la prefazione.
In edicola con il nostro giornale a partire dal 5 marzo.
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