IN EDICOLA / Viaggio alla scoperta delle storie di alberi

Il libro di Toni Sirena in edicola sabato con il Corriere. Uno straordinario itinerario tra le piante più significative del Bellunese

BELLUNO. Gli alberi sono presenze vive, segni – spesso antichi – di storia e di memoria. Toni Sirena ha percorso la provincia di Belluno alla ricerca di alberi legati al territorio e agli uomini che lo abitano e che con gli alberi hanno un rapporto particolare. Ne è uscita una serie di articoli pubblicati sul «Corriere delle Alpi» nel 2008 e raccolti in un libro «Uomini e alberi», che troverete sabato in edicola insieme al giornale.

È un viaggio alla scoperta del genius loci di paesi, piccole valli nascoste, montagne, piazze. Talvolta luoghi impervi e sconosciuti, altre volte invece luoghi centrali e frequentati ma banalizzati dall’abitudine.

Non, dunque, un catalogo di alberi monumentali, ma il tentativo di rivelare la storia spesso secolare sedimentata negli alberi. Non a caso l’etimologia della parola “libro” riporta, appunto, alla corteccia.  Dalla “foresta” ricresciuta sulla frana del Vajont al “larice più vecchio” della provincia di Belluno, dal “tiglio di Dino Buzzati” ai “faggi di Tiziano Vecellio”, Toni Sirena ci accompagna (insieme alle belle fotografie di Paolo Perona) a conoscere degli alberi molto speciali, veri e propri monumenti naturali, testimoni silenziosi ma vivi di pagine spesso drammatiche della nostra storia. In realtà, Sirena, oltre che agli alberi, è interessato alle vicende umane scorrono sotto le loro fronde. Gli alberi diventano, così, un’utile occasione per raccontare storie vere di uomini concreti. Tra raccontare e immaginare la distanza non è poi molta.

Ma poiché non esistono le storie se qualcuno non le racconta (e dunque necessariamente le interpreta, che ne sia consapevole o no), ecco che queste storie di alberi, spesso insolite, acquistano concretezza nel momento in cui escono dalla penna (o dal computer). La fantasia ha la sua parte, è ovvio. Eppure non è mai, quella dell’autore, fantasia sfrenata, è una fantasia controllata. Sono dunque storie spesso fantasiose, ma assai probabili, perfino verosimili. La prova: un certo posto di faggi, descritto come luogo da streghe, è finito per comparire in certi depliant come luogo in cui realmente, secoli fa, si davano convegno streghe e stregoni. Se c’è un albero che butta acqua (come accade realmente a Visome), allora siamo certamente, se non nel Paese di Cuccagna, perlomeno in un posto ad esso imparentato.

Se c’è un “balengo” (un “mazaròl”) a Cilladon che, inseguito, si tuffa spaventato in un albero e lì sparisce (storia realmente raccontata dagli abitanti del posto), forse siamo nel Mondo alla Rovescia. Mondi percepiti come reali al tempo della cultura contadina. Se c’è un albero che si è mangiato una bicicletta a Sitran in Alpago, forse siamo nel bel mezzo di un rito di iniziazione sciamanica del paleolitico. Altre volte invece ritroviamo i segni della storia contemporanea: di fronte al camerata Kesselring all’ombra di una sophora japonica a Casteldardo di Trichiana, oppure tra i partigiani impiccati ai castagni sopra Belluno, o ancora tra vicende di emigranti, ricchi solo di un seme di sequoia portato clandestinamente dall’America nascosto in un bastone cavo. Qualcuno troverà da ridire su certe pagine del libro. Quelle dedicate agli alberi del centro di Belluno, pensata da un architetto come giardino ordinato e diventata invece quasi un bosco, a forza di piantar alberi. Oppure quelle sull’ultimo roccolo, pagine che certo non indicano – assicura l’autore - una particolare passione (men che meno culinaria) per lo sterminare uccelli ma rispetto – questo sì – per una sapienza contadina che non c’è più, senza rimpianti, comunque, per i tempi amari in cui nelle campagne si aggirava la fame insieme alla pellagra.

Toni Sirena, giornalista nato a Belluno nel 1951, ha lavorato, con vari ruoli, nei giornali del Gruppo Repubblica - L’Espresso: Corriere delle Alpi, il Trentino, l’Alto Adige, la Nuova di Venezia e Mestre, la Tribuna di Treviso, il Mattino di Padova. Per Cierre Edizioni ha pubblicato I delitti di Alleghe – Le verità oscurate (2009, nuova edizione 2014), La montagna assassina - Colpevoli e innocenti dei delitti di Alleghe (2010), Morte al tiranno (2011); per Dario De Bastiani editore è uscito nel 2013 Belluno in guerra 1915-1918. Gian Paolo Perona, autore delle fotografie, ha un consolidato curriculum come fotografo e collabora, oltre che con i giornali del gruppo Repubblica-L’Espresso, con altre testate.

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