In forte aumento le malattie renali e i trapiantati di rene

BELLUNO. Crescono i malati di reni nell’Usl 1. L’insufficienza renale sta diventando una patologia molto diffusa a causa dell’aumento dell’età della popolazione e di uno stile di vita non consono...

BELLUNO. Crescono i malati di reni nell’Usl 1. L’insufficienza renale sta diventando una patologia molto diffusa a causa dell’aumento dell’età della popolazione e di uno stile di vita non consono dove si mangia troppo e si fa poco movimento fino ad arrivare al diabete e all’ipertensione arteriosa. A dirlo è il direttore dell’unità operativa di nefrologia dell’ospedale di Belluno, Pierluigi Di Loreto, al comando del reparto dal 2011. «I pazienti che soffrono di insufficienza renale sono per lo più over 65enni, anche se ci sono anche persone più giovani». È una malattia in espansione, frutto del benessere ma le cui conseguenze peggiori il primario intende prevenire.

E con l’arrivo di Di Loreto tante cose sono cambiate, tra cui il modo di trattare i dializzati. «Negli ultimi anni sono diminuiti i pazienti che eseguono la dialisi, perché abbiamo attivato e potenziato l’attività degli ambulatori dedicati, tramite i quali cerchiamo di evitare che la malattia progredisca. Ad oggi 28 pazienti seguono la dialisi peritoneale a casa, sia diurna che notturna: questo permette al nostro reparto di concentrare infermieri e medici in tutte le altre attività e per quanto riguarda i malati di guadagnare una qualità di vita migliore. I pazienti, infatti, vengono visti soltanto quattro volte all’anno all’ospedale, per il resto sono autonomi nella gestione della dialisi a domicilio».

A fronte di questo restano ancora 75 pazienti che seguono la dialisi extracorporea in reparto, tre volte a settimana: «Si tratta di persone anziane, per lo più, che non sono in grado di gestire l’apparecchiatura per la peritoneale. Inoltre, tramite l’interessamento del direttore dei servizi sociali siamo riusciti ad allocare due anziani rispettivamente alle case di riposo di Agordo e Limana dove possono così seguire la terapia peritoneale». Il primario spinge su quest’ultima procedura anche per limitare i costi: «Fare una dialisi extracorporea costa all’azienda 100 mila euro, mentre la peritoneale 50 mila».

Raddoppiati negli ultimi anni, nell’Usl bellunese, anche i trapianti di rene: «Sono circa una quindicina all’anno, e ultimamente sono stati eseguiti due trapianti da vivente e altri tre sono previsti entro il 2014. Gli interventi vengono eseguiti nei centri trapianti specializzati tra cui rientra anche Udine con cui abbiamo una convenzione», precisa il primario.

E in un’ottica di prevenzione delle insufficienti renali sono stati attivati diversi ambulatori: dalle patologie renali in gravidanza all’ipertensione arteriosa, dalla calcolosi renale allo studio metabolico. Un lavoro impegnativo visto che il reparto del san Martino coordina l’attività anche negli ospedali di Agordo e Pieve di Cadore.

Uno sforzo non indifferente che attualmente viene svolto da quattro medici, ma ne servirebbe qualcuno in più. «La direzione strategica sta già provvedendo, bandendo un concorso per un nefrologo», conclude Di Loreto. (p.d.a.)

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