«In Francia vivo bene, ci tornerò»
PARIGI. La paura che si mescola allo stupore e diventa panico. L'angoscia di non sapere come stanno i tuoi amici. Tra i bellunesi che vivono a Parigi c'è Ilenia Collazuol. Ha 26 anni, si è trasferita in Francia perché lì vive il suo fidanzato. Venerdì sera era in aereo mentre i terroristi attaccavano la sua città d'adozione. «Sono rientrata a Belluno per il fine settimana, ci siamo imbarcati alle 21», racconta. «La voce che era successo qualcosa a Parigi ha cominciato a diffondersi già in aereo. Poi quando siamo atterrati a Venezia abbiamo riacceso i telefoni e abbiamo capito. E lì mi è preso il panico».
Il fidanzato di Ilenia è a Parigi. La ragazza si è subito informata che stesse bene, così come i tanti amici che ha nella capitale francese. «Pensare che venerdì scorso ero uscita con gli amici e siamo stati nella zona della Republique, perché ci sono molti locali». È una zona frequentata dai giovani, vicina al Bataclan, il teatro della strage. Lunedì la ragazza ripartirà per la Francia. «Parto convinta che sto bene lì e che queste cose possono succedere ovunque», conclude. «Parigi è stata molto colpita quest'anno, ma penso che vivere con la paura non porti da nessuna parte. Sono angosciata, certo, perché non è una situazione semplice, ma non ho mai pensato “Non torno più”. Anche se ieri a casa con i miei genitori qualche lacrima è scesa e stanotte non ho chiuso occhio».
A Parigi vive anche una ragazza di origine feltrina, che chiede di mantenere l'anonimato per ragioni legate al lavoro. Venerdì sera si trovava a un quarto d'ora dallo Stade de France. «I terroristi erano fuori dallo stadio, pronti a farsi saltare in aria quando fosse uscita la gente», racconta. «È stata una fortuna tenere tutti all'interno. Ma la prima esplosione è avvenuta vicino a un ingresso e un bambino è rimasto ferito». Il suo racconto è vivido: «Altre bombe sono esplose accanto a un bar, dove c'era molta gente che si era radunata per vedere la partita. So che ci sono persone che si sono nascoste nel “falso soffitto” del teatro Bataclan per proteggersi. Un'altra ragazza si è nascosta sotto i cadaveri per non essere vista».
Ieri Parigi si è svegliata sotto choc. «Le famiglie delle persone che non sono tornate a casa questa notte mettono avvisi dappertutto, per cercarle. Ci sono moltissimi feriti gravi e tanta gente che sta andando all'ospedale a donare il sangue, ne serve molto», conclude.(a.f.)
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