In mille ai funerali di Giuliano Tabacchi sepolto poi a Pieve

PADOVA. «Amore mio». Questo il messaggio d’amore pronunciato ieri dalla moglie Bianca, quando il feretro dell’imprenditore della Safilo, Giuliano Tabacchi, mancato sabato a 81 anni, è arrivato davanti alla basilica del Santo alle 11 in punto. Nella navata centrale del santuario mille persone, tra le quali i figli, i nipoti e i fratelli Dino e Vittorio, hanno partecipato alla messa, celebrata da don Luciano Cavazzana, parroco della chiesa di San Daniele. Seduti sui banchi personaggi della Padova che conta: Antonio Finotti, Mario Carraro, Vincenzo Dè Stefani, Giustina Destro, Giuseppe Colbachini, Francesco Peghin, Renzo Sartori, Mario Carraro, Leonardo Cetera, Romeo Chiarotto, Nicola Lodi, Barbara Degani, Dino Rossi, Paolo Cadrobbi, il professore Pagano, il prefetto, Renato Franceschelli, il presidente del consiglio comunale, Giovanni Tagliavini, Enrico Toffano, il notaio Doria, Otello Lando, i Sandi, Federico Bano, l’avvocato De Poli e tanti imprenditori arrivati dalla provincia di Belluno e dirigenti del Rotary Club Padova Nord.
Molto commovente l’omelia di don Luciano: «Il fratello Giuliano è sempre stato un fervente cattolico, sin dagli anni giovanili, quando abitava ancora in Cadore. Negli ultimi anni non veniva in chiesa solo per prendere l’eucaristia, ma anche per pregare e raccogliersi davanti a Dio, spesso assieme alla moglie. Il fratello e amico Giuliano ha fatto tantissime donazioni, sempre nella massima discrezione».
Sempre don Luciano ha parlato dall’altare maggiore anche del libro che il capitano d’industria Tabacchi ha scritto pochi mesi fa e ha dedicato essenzialmente ai nipoti: «Non a caso Giuliano ha intitolato il volume “Il domani va pensato oggi”. Nella sua lunga vita imprenditoriale è sempre stato lungimirante e ha capito prima degli altri industriali del Nordest quando era ora di cambiare senza mai sedersi sugli allori».
Prima delle benedizione della salma, una struggente “Ave Maria” di Schubert ha commosso tutti i presenti. A mezzogiorno la bara, sormontata da una valanga di fiori bianchi, è partita per il cimitero di Pieve di Cadore.
Il presidente di Confindustria Padova, Massimo Finco, ricorda così Giuliano Tabacchi: «Ci lascia un amico e l’industria veneta e italiana perde uno dei grandi imprenditori che ne hanno fatto la storia: un uomo che ha saputo trasformare, con tenacia, coraggio e lungimiranza un piccolo laboratorio in un gruppo industriale di fama internazionale e icona del made in Italy, elevando Calalzo di Cadore a capitale mondiale dell’occhialeria. Era persona schietta, un uomo di straordinario spessore e umanità e attaccamento alla famiglia, un imprenditore di razza, visionario e innovatore, che ha saputo precorrere i tempi. Lo stesso carisma e umanità che seppe portare nell’Associazione Industriali di Padova da lui guidata. Mancherà moltissimo a Padova, alla sua famiglia, a tutti noi».
Felice Paduano
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