In Oltrerai i resti di un sito funerario dell’età del bronzo

Gli scavi hanno portato alla luce reperti di grande valore. Ci sarebbero tombe occultate sotto un dolmen di pietra

PONTE NELLE ALPI. Concreta l’ipotesi della presenza di un sito funerario nell’Oltrerai, sviluppatosi dall’età del bronzo fino al Medioevo. Tre giornate di scavi e raccolta di reperti effettuati recentemente dalla Sovrintendenza ai beni archeologici e da un pool di esperti padovani in un pianoro sottostante l’area del castello di San Giorgio (di possibile epoca preromana), raggiungibile attraverso il sentiero che conduce ai fortini napoleonici, avvalorano la tesi dell’esistenza di un luogo di sepoltura iniziato nell’età del bronzo e mantenutosi attraverso differenti epoche fino al Medioevo.

Questa specie di dolmen orizzontale, notato per la prima volta nei mesi scorsi dagli Amici del Museo di Belluno con Carlo Mondini, probabilmente soprassiede a tombe su cui ora si cercherà di scoprire di più. Nel frattempo lo scavo, effettuato col permesso dei proprietari dell’area, ha portato alla luce terracotte e utensili presumibilmante dell’età del bronzo, monete di epoca romana e chiodi e utensili di origine medievale raccolti dagli archeologi e che ora diventeranno materia di studio in laboratorio. «Si tratta di una scoperta di grande valore archeologico che conta pochi esempi del genere in Europa. Si cercherà di stabilire l’esistenza di relazioni tra questo luogo e le antiche popolazioni nomadi di passaggio piuttosto che con successivi insediamenti stanziali», commenta il sindaco di Ponte, Paolo Vendramini.

Le domande a cui dare una risposta, a iniziare da a chi appartengono i possibili resti sepolti sotto la grande stele di pietra trasportata fino a quel luogo facendola probabilmente rotolare su tronchi, sono molte. Per esempio perché è stata scelta proprio quella zona a mezzo versante (suggestiva la possibile relazione con i siti di Pian de l’Agnela a Pieve e del Bus del Buson a Bolzano Bellunese) e soprattutto per quali ragioni quel luogo panoramico, che possiede quindi un alto valore paesaggistico, ha mantenuto il suo carattere di rito o pellegrinaggio legati al culto dei morti anche nelle due citate epoche successive. «Nell’Oltrerai potrebbe nascere un parco archeologico di grande interesse legato anche al circuito delle piste ciclabili», fa presente Vendramini pensando alla valorizzazione turistica dell’area. A Col di Pera e a Sass de Pescamon, in passato, sono stati rinvenuti reperti risalenti alla preistoria, a Reveane una sepoltura longobarda e a Polpet un tratto di un’antica via romana. Nel frattempo il gruppo dell’Ecomuseo del Piave, con il suo presidente Italo Pierobon, ha già pensato di conglobare nelle visite archeologiche ai siti di interesse della zona dell’Oltrerai (un percorso ad anello che parte dal teatro di Paiane, passa per i paesi di Casan e Soccher e raggiunge Reveane) anche quest’ultima importante e per molti aspetti ancora misteriosa scoperta.

Ezio Franceschini

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