In ospedale un ambulatorio dedicato ai fischi all’orecchio

FELTRE. Sono in tanti a soffrire di “fischio all'orecchio” che può avere più di una causa da indagare prima di fare un inquadramento diagnostico. Tant'è che dal prossimo anno sarà attivato un...

FELTRE. Sono in tanti a soffrire di “fischio all'orecchio” che può avere più di una causa da indagare prima di fare un inquadramento diagnostico. Tant'è che dal prossimo anno sarà attivato un ambulatorio specifico per gli acufeni (così si chiamano i “fischi”) nell'ambito di vestibologia, ossia dell'unità semplice per lo studio e la diagnosi differenziale delle sindromi vertiginose. Ad annunciare l'attivazione del centro per gli acufeni è stato il primario di otorinolaringoiatria, Giuseppe Pagano, all'ultimo appuntamento per i mercoledì della salute che ha registrato il solito pienone in sala Piccolotto. Di acufeni, nello specifico, hanno parlato gli specialisti otorinolaringoiatri Nicola Calgaro e Flavio Dalla Libera. Gli acufeni sono suoni di varia tipologia che spesso vengono avvertiti senza particolare fastidio, ma che invece talora costituiscono un problema di salute importante.

Le cause scatenanti più frequenti degli acufeni sono le malattie dell’orecchio medio o interno, ma in oltre la metà dei casi non si rinviene una causa specifica. Le forme più gravi causano disturbi del sonno, difficoltà di attenzione e concentrazione, alterazioni dell’umore, cambiamenti di abitudini e comportamenti. Spesso i soggetti con acufeni lamentano anche ipoacusia (cioè calo sensibile dell'udito) soggettiva; può essere presente inoltre iperacusia cioè disagio per suoni di intensità moderata che talora diventa il problema principale. È importante effettuare una indagine completa audiologica clinico-strumentale allo scopo di trovare una causa definita; in alcuni casi è indicata anche una valutazione psicologica.

Se si trova una causa la terapia è specifica: chirurgica (neurinoma del nervo acustico, otosclerosi, otite media cronica) o farmacologica (forme vascolari, sindrome di Méniere); nelle forme da causa sconosciuta oppure nelle forme che non hanno risposto alle terapie mirate sono state proposte nel corso degli anni svariate terapie “sintomatiche” con risultati spesso tipo effetto placebo. Una terapia innovativa, denominata Trt (tinnitus retraining therapy), è attualmente il metodo più applicato in Italia e nel mondo; l’obiettivo è quello di ridurre la reazione emotiva e il significato di allarme collegati a questo sintomo. In alcuni casi vi è la necessità di una psicoterapia di supporto. (l.m.)

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