In un anno sparite quasi cento ditte Il settore è al collasso

L’allarme dell’Ance e del presidente: «Prima che sia tardi dobbiamo reagire contro i responsabili»
Di Paola Dall’anese
20090325 - ROMA -POL- CASA: BERLUSCONI, FAREMO ANCHE GRANDE PIANO NUOVE ABITAZIONI. Un cantiere edile fotografato questo pomeriggio a Pontedera (Pisa). Un grande piano per la costruzione di nuove abitazioni per le giovani coppie e le famiglie in difficoltà". Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, scendendo in sala stampa a Palazzo Chigi mentre è ancora in corso la Conferenza Unificata sul piano per l'edilizia privata, annuncia anche un nuovo intervento sulla casa.ANSA/FRANCO SILVI/ coc
20090325 - ROMA -POL- CASA: BERLUSCONI, FAREMO ANCHE GRANDE PIANO NUOVE ABITAZIONI. Un cantiere edile fotografato questo pomeriggio a Pontedera (Pisa). Un grande piano per la costruzione di nuove abitazioni per le giovani coppie e le famiglie in difficoltà". Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, scendendo in sala stampa a Palazzo Chigi mentre è ancora in corso la Conferenza Unificata sul piano per l'edilizia privata, annuncia anche un nuovo intervento sulla casa.ANSA/FRANCO SILVI/ coc

BELLUNO. Un centinaio di imprese sparite in un anno in un quadro particolarmente grave. E la categoria degli edili se la prende pesantemente con la classe politica «che non fa nulla per uscire da questa situazione di agonia».

È ormai al collasso il comparto dell’edilizia in provincia di Belluno e l’aumento dell’Iva non aiuta certo a ripartire, anzi «rappresenta un pessimo segnale per un mercato immobiliare già in gravissima difficoltà».

I numeri. E i numeri parlano chiaro. In un anno, dal 31 agosto 2012 al 31 agosto 2013 sono sparite in provincia quasi cento aziende (95), sia industriali che artigiane. Il numero di quelle attive è sceso complessivamente da 2.735 a 2.640. Significativa è anche la differenza tra il numero di imprese avviate (100) e cessate (155) nei primi otto mesi di quest’anno. Una differenza negativa (-55) assai più marcata rispetto allo stesso periodo del 2012 (-4), a conferma di come la crisi del comparto abbia subito una drammatica accelerazione. «Purtroppo – dicono da Ance Belluno – in provincia il quadro è particolarmente grave. Sappiamo che il nostro è un territorio disagiato che soffre ormai da tempo, per la vicinanza con aree a statuto speciale. Ma adesso la situazione è diventata insopportabile, perché in Alto Adige o in Friuli Venezia Giulia le imprese del nostro settore possono contare almeno sulla vicinanza e sul sostegno delle istituzioni locali, che dispongono, ad esempio, dei mezzi e delle risorse per realizzare opere pubbliche, peraltro senza il ritardo nei pagamenti che invece contribuisce a mettere in ginocchio le nostre aziende».

La presa di posizione contro il governo. Dall’Ance arriva una dura presa di posizione contro «una classe politica che non fa nulla per uscire da questa situazione di agonia». Anzi: l’aumento dell’Iva scattato ieri è definito «un’altra beffa inconcepibile. Quanto successo in questi ultimi giorni a livello nazionale sembra una barzelletta, con un susseguirsi di voci e smentite, sino alla crisi di governo che, oltre a non scongiurare l’aumento dell’Iva, rischia di compromettere l’eliminazione dell’Imu e altri provvedimenti attesi da tempo, come la riduzione del costo del lavoro. Ma non si rendono conto che le imprese, specie quelle dell’edilizia, sono alla canna del gas e non intravedono nemmeno un po’ di luce in fondo a questo tunnel che sembra non finire mai? Non capiscono che l’unico modo per liberare risorse è di tagliare la spesa pubblica e non certo di aumentare ancora le tasse? Come è stato detto da molti imprenditori, in questa fase abbiamo bisogno di stabilità e soprattutto di un governo che affronti con decisione l’emergenza economica e occupazionale. I problemi del nostro settore sono noti: troppe tasse, troppa burocrazia, appalti al minimo ribasso che costringono le imprese a lavorare sottocosto, minandone la stabilità. Senza dimenticare le banche, che hanno abbandonato l’edilizia: se fino a pochi mesi fa gli immobili erano un patrimonio, oggi non è più così».

La posizione di Limana. Sulla situazione del comparto interviene anche il presidente della Sezione Edili di Confindustria Belluno Domenico Limana: «Sappiamo chi sono i responsabili di questa situazione: dobbiamo continuare a subire in silenzio o è meglio reagire prima che sia troppo tardi?».

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