In un libro gli eroi delle Dolomiti
CALALZO. La scrittrice Antonella Fornari sarà protagonista dell’incontro organizzato dalla sezione Cai di Calalzo in programma domani sera, con inizio della serata alle 21, nella sala del consiglio comunale calaltino.
L’incontro sarà anche l’occasione per presentare l'ultimo lavoro della Fornari, mantovana di nascita ma cadorina di adozione: una dettagliata raccolta dedicata agli uomini che contribuirono, con le loro gesta, a creare il mito delle Dolomiti. Il libro di intitola “Con le mani, con la corda, con il cuore. Dolomiti 1915-1917: storie di alpinisti in divisa” ed è uno scrigno al cui interno si possono trovare storie appassionate, concentrate nel periodo della Grande Guerra.
Dal Paterno alle Tofane, fino al Cristallo, la pluripremiata autrice narra attraverso la propria esperienza alpinistica sui “monti pallidi” le vicende di grandi uomini di montagna, alpinisti per passione e soldati per dovere: Antonio Berti, Gino Carugati, Arturo Andreoletti, Ugo Ottolenghi conte di Vallepiana, Giovanni Mezzacasa solo per citare alcuni dei loro nomi.
«Il libro nasce dalla volontà di fondere la mia esperienza personale in questi luoghi unici con le vicende alpinistiche e di guerra di molti figli di quel tempo, che a un tratto si trovarono ad affrontare i monti, costretti a farlo e non certo per loro diletto visto quello che stava succedendo: sui monti ci erano andati per ragioni di guerra», spiega Antonella Fornari. «E proprio da quei giorni di guerra prendono vita le belle figure, per citarne alcune, di Luigi e Giuseppe De Carlo, oppure dei fratelli Fanton di Calalzo. E poi ancora un cadorino, l’ingegnere Fausto De Zolt, tenente degli Alpini: una persona che ha fatto a suo modo la storia, visto che il suo nome è ancora oggi legato alla parete che sale alla Cresta Zsigmondy».
Il libro è accompagnato da una ricca raccolta di immagini dei protagonisti e dei luoghi narrati nel libro
Le Dolomiti, nel volume, sono immortalate in grandi foto a colori, a piena pagina, con scatti realizzati direttamente dall'autrice nel ripercorrere le vie “aperte” dagli uomini protagonisti dello stesso libro.
Gianluca De Rosa
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