In vacanza da malato: condannato l’ex fondista De Zolt

Comelico Superiore. Il finanziere ed ex campione di sci nordico era andato in Sardegna con un certificato. Assolto il medico
14/04/2016 Roma. Nella foto controlli della Guardia di Finanza
14/04/2016 Roma. Nella foto controlli della Guardia di Finanza
COMELICO SUPERIORE. Va in vacanza con la lombosciatalgia. Era in malattia e non doveva trovarsi in Sardegna. L’appuntato scelto della Guardia di finanza, Roberto De Zolt, è stato condannato in abbreviato a un anno di reclusione. L’ex azzurro di sci nordico doveva rispondere anche di falso e falso ideologico, sempre in concorso con il suo medico Simone Calgaro per la redazione del certificato che raccontava del «riacutizzarsi della lombosciatalgia di cui soffre da tempo», ma il dottore è stato assolto perché il fatto non sussiste.

A suo tempo, era stato il procuratore capo Francesco Saverio Pavone a indagare su entrambi, soprattutto per la violazione del decreto legislativo 165 del 2001 “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”. Ed era toccato alle stesse Fiamme gialle andare sul campo a fare accertamenti a proposito del collega, che alla fine dovrà rivolgersi agli avvocati Ponti di Belluno e Bondì di Venezia.

I fatti contestati coprivano la settimana tra il 24 e il 30 giugno 2013. Sette giorni di malattia, in realtà trascorsi a Santa Teresa di Gallura, una località marina in provincia di Olbia Tempio. Tre anni dopo il suo ritiro dall’attività agonistica ad alto livello con i colori delle Fiamme gialle e dell’Italia, De Zolt era in servizio alla Compagnia di Cortina. Secondo la tesi accusatoria, il 24 giugno si fece firmare il certificato medico dal dottor Calgaro e il giorno dopo partì con tutta la famiglia per una vacanza al mare. Vacanza che era stata prenotata in un’agenzia di viaggi di Roma il 18 maggio, quindi con un mese di anticipo. Nelle carte del pm, ci sono il pagamento con bonifico bancario di dieci giorni dopo e la carta d’imbarco per il traghetto dal porto di Livorno delle 8 del mattino del 25 giugno. In tutto questo, stava la violazione del decreto legislativo numero 165.

I due indagati erano d’accordo, sempre secondo la procura. De Zolt aveva chiesto il certificato e Calgaro è accusato di averlo accontentato, nella sua qualità di medico di base convenzionato con il Servizio sanitario nazionale all’Usl 1, senza nemmeno aver visitato il paziente. L’ex fondista soffriva del riacutizzarsi di questo vecchio malanno per il quale aveva bisogno di «sette giorni di malattia», questo è bastato al medico di base per firmare un documento, che ha consentito al paziente di non andare a lavorare, in maniera illecita. In questo consisteva il falso.

De Zolt avrebbe dovuto rimanere a casa a curarsi, in attesa dell’eventuale visita fiscale, ma pensò di potersene andare in vacanza, in compagnia dei familiari, aggiungendo alla malattia quattro giorni di ferie legittimamente maturati. Qualcuno dev’essersi accorto della situazione anomala e ha denunciato questa sua assenza illegittima. L’accusa è stata sostenuta dal pubblico ministero Gallego e il giudice per le udienze preliminari ha condannato De Zolt. Assolto Calgaro.

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