Inaugurata l'ex polveriera: torna a vivere un edificio che è un simbolo del paese

In prima fila la compagnia degli Schützen e i ladini i primi fautori di un recupero costato 100mila euro
CORTINA.
Inaugurata l'ex polveriera. Un giornata storica per la compagnia degli Schützen di Cortina, per i ladini d'Ampezzo e per l'Amministrazione. L'ex polveriera, un piccolo manufatto rotondeggiante, ha infatti per il paese un valore storico importante. Ricorda gli anni passati, gli anni della grande guerra, gli anni durante i quali le polveri da sparo servivano non solo per armare i fucili, ma anche e soprattutto per spaccare i sassi, per realizzare le gallerie, per abbellire il paese e renderlo più comodo.


Il manufatto «realizzato», come ha ricordato lo storico Paolo Giacomel, «tra il 1859 e il 1862», è stato restaurato su progetto dell'architetto Michele Merlo.  L'idea di ridare lustro alla polveriera partì alcuni anni fa dall'Unione dei Ladini d'Ampezzo con l'allora presidente Siro Bigontina che, insieme all'allora assessore alla Cultura Ladina Bruno Dimai Fileno, si attivò per rendere possibile la cosa.


La nuova Amministrazione ha appoggiato l'idea e l'ha portata a termine. Un investimento di circa 100 mila euro, di cui 15 mila furono ottenuti dallo stesso Dimai dal Bim Piave. Un momento storico che, dopo la messa celebrata alla chiesa della Difesa dal parroco don Davide Fiocco, ha visto il sindaco Andrea Franceschi deporre una corona davanti al monumento ai Caduti di tutte le guerre e il presidente del consiglio provinciale Stefano Ghezze deporre una seconda corona all'interno del cimitero. Poi la processione, con la compagnia degli Schützen schierata che si è portata alla polveriera. Presenti le autorità civili, politiche e militari e alcuni cittadini. La torretta circolare che era l'ex polveriera ha accolto la processione e, dopo il taglio del nastro eseguito dal sindaco Franceschi e dall'assessore alla Cultura Ladina Stefano Verocai, è stato il capitano della compagnia Scisar Anpezo Hayden, Ugo Constantini Ghea, ad aprire la porta dell'edificio.  «Sottolineo l'alto valore storico e sociale di questo luogo e di questa giornata», ha detto Franceschi, «che ci vede qui riuniti a ridare il giusto lustro ad un manufatto antico, ricco di ricordi, e che può essere un futuro storico per tutti.


Come Amministrazione sarebbe stato più facile e più visibile investire in marciapiedi o su altre opere magari più centrali; ma, da sempre, grazie anche a Verocai, siamo impegnati a investire nella cultura locale e nei beni che hanno valore sociale. Ora stiamo già lavorando per il recupero del bersaglio, l'altro luogo caro agli Schützen. La polveriera ci ricorda come un tempo neanche tanto lontano la nostra comunità ha sofferto la fame, il freddo, la guerra. Mi auguro che diventi un luogo di riflessione per i nostri concittadini, un luogo che venga visitato dai ragazzi delle scuole dal quale potranno apprendere pagine di storia importanti e dense di significato».  Soddisfatto anche Verocai. «Questa giornata è la chiara dimostrazione di quanto le nostre genti siano legate alla propria terra. Questa Amministrazione da sempre infatti sostiene tutte le associazioni culturali del territorio, certa che solo con la conservazione degli usi e dei costumi il paese potrà avere un futuro».

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