Incendi di Longarone, il vento riattiva alcuni focolai

Ieri principio d’incendio a Codissago, subito spento dagli elicotteri. Si spera nella pioggia

Le immagini catturate da Eumetsat ed elaborate da Zoom Earth con il filtro "Calore e incendi" che testimoniano l'evoluzione degli incendi da un mezzogiorno all'altro
Le immagini catturate da Eumetsat ed elaborate da Zoom Earth con il filtro "Calore e incendi" che testimoniano l'evoluzione degli incendi da un mezzogiorno all'altro

LONGARONE. Continua senza sosta l’attività di Canadair ed elicotteri per spegnere i focolai che ripartono, improvvisi, tra Longaronese e Zoldano. Ieri è stato fermato un principio di incendio sopra Codissago, «grazie all’intervento repentino degli elicotteri che, prelevando l’acqua dal laghetto pescasportivo, sono riusciti ad avere ragione delle fiamme. Ma non possiamo dire di essere fuori pericolo, perché con il vento e le temperature elevate siamo sempre a rischio che riprendano i focolai», precisa il sindaco di Longarone, Roberto Padrin.

Ripartito, nel pomeriggio, invece, il fronte dell’incendio a Soffranco. «Gli elicotteri stanno volando senza sosta portando acqua costantemente», precisa il sindaco Camillo De Pellegrin. «Per fortuna da qualche giorno possono contare sulle vasche che i vigili del fuoco riempiono sempre d’acqua e che riducono di molto il tempo di rifornimento idrico, evitando così che si propaghi il fuoco. Purtroppo, dobbiamo considerare la conformazione del nostro territorio: in alcune zone i Canadair possono arrivare, in altre l’accesso è loro negato».

Le immagini catturate da Eumetsat ed elaborate da Zoom Earth con il filtro "Calore e incendi" che testimoniano l'evoluzione degli incendi da un mezzogiorno all'altro
Le immagini catturate da Eumetsat ed elaborate da Zoom Earth con il filtro "Calore e incendi" che testimoniano l'evoluzione degli incendi da un mezzogiorno all'altro

Restano quindi aperti i focolai a Igne, Soffranco e Mezzocanale, sui quali i mezzi antincendio hanno lavorato costantemente. «Spegnere questi focolai è impossibile in queste condizioni climatiche. Quello che serve realmente è la pioggia, prevista per mercoledì. Solo allora si potrà sperare che l’allarme rientri. Nel frattempo si vive sempre in apprensione, con gli occhi a scrutare i crinali dei monti per capire se si alzano nuovi fumi», dicono Padrin e De Pellegrin.

Quest’ultimo, in qualità di presidente di Bacino, lancia un altro allarme. «La risorsa idrica sta diventando sempre più fondamentale. Vista la frequenza di periodi siccitosi degli ultimi anni, si impone un ragionamento a livello territoriale su come conservare l’acqua che produciamo. Per questo pensiamo di chiedere un incontro in Prefettura per iniziare a parlare della gestione della siccità. Ci vuole una presa di coscienza di tutti sul fronte del consumo idrico da qui ai prossimi anni. E bisogna iniziare ad agire se non vogliamo arrivare al razionamento dell’acqua».

Argomenti:incendi

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