Incendio e due esplosioni nel bosco sopra Cortina
CORTINA. Due esplosioni e il fuoco. Brucia un bosco sopra Cortina, in una zona irraggiungibile e piena di ordigni inesplosi della prima guerra mondiale. Le fiamme si sono sprigionate verso le 14.10, in località Zuoghe, una zona 500 metri a monte del rifugio Ospitale, vicino a Cimabanche. Sono stati alcuni escursionisti che stavano transitando sul Col Rosà ad accorgersi dell’incendio e ad avvertire i vigili del fuoco con una telefonata al numero di emergenza 115.
Nel giro di pochi minuti, si è messa in moto la macchina antincendio. Il fuoco stava interessando un’area tra i quattro e i cinque ettari di bosco, con alberi ad alto fusto, di proprietà delle Regole di Cortina d’Ampezzo e, siccome era impossibile da raggiungere dagli uomini, è stato necessario far volare gli elicotteri. Ne sono arrivati quattro: da Venezia è partito Drago, quello dei vigili del fuoco, che è stato raggiunto dai tre della Protezione civile della Regione.
La base è stata collocata a Sospirolo e, per tutto il pomeriggio e la prima serata, i quattro velivoli hanno fatto la spola con l’acqua, dando una mano fondamentale allo spegnimento dell’incendio. A terra, soprattutto in prossimità delle molte casere private, lavoravano tutte le forze disponibili: dai vigili del fuoco di Cortina, ai volontari della Protezione civile, ai carabinieri della stazione di Vigo di Cadore.
Fiamme alte e preoccupanti e una colonna di fumo visibile a diversi chilometri di distanza: «Siamo intervenuti con tutti i mezzi regionali necessari», spiega l’assessore Gianpaolo Bottacin, «hanno partecipato alle operazioni anche i volontari antincendi di Auronzo e i tecnici dei Servizi forestali, della Protezione civile e dei vigili del fuoco. È una situazione delicata, perché le fiamme si sono sviluppate in una zona, nella quale si trovano reperti bellici, appunto. Ringrazio fin da ora tutti coloro che hanno lavorato per circoscrivere le fiamme. Ancora una volta, come è tradizione, sono intervenuti con tempestività e con grande perizia».
Le operazioni si sono protratte fino a quando c’era la luce necessaria a far decollare gli elicotteri, quindi verso le 21. Ieri sera la situazione era data sotto controllo dalle forze di polizia, anche se permaneva qualche focolaio acceso. Sempre in vigore il divieto assoluto anche solo di avvicinarsi per il pericolo di altre deflagrazioni, vista l’abbondante presenza di materiale esplodente. Per questo, a una certa ora, sono arrivati anche gli artificieri: «Due reperti sono già esplosi e non possiamo escludere la possibilità che la cosa si ripeta», riprende Bottacin, «per i nostri uomini, sarebbe molto pericoloso stazionare anche solo nelle vicinanze. Per questo motivo, raccomandiamo a tutti di non frequentare l’area interessata».
Quando l’incendio verrà definitivamente domato, sarà possibile non solo fare una stima dei danni, ma anche indagare le cause precise del rogo. Non si può escludere l’ipotesi dolosa, mentre sembra già da scartare quella dell’ordigno fatto brillare da una persona di passaggio, perché è quasi impossibile raggiungere a piedi il luogo in cui si è sviluppato il fuoco. Altrettanto improbabile che possa essere stato un animale a scatenare. Tutte le possibilità rimangono aperte fino alla chiusura delle indagini. —
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