Incendiò la roulotte della vicina di casa: ora è sorvegliato speciale

Sergio Verzi, 50 anni, era stato arrestato per quell’episodio. Misura del Tribunale di Venezia su richiesta del questore

Sorvegliato speciale: Sergio Verzi, il 50enne già arrestato nello scorso marzo per aver bruciato la roulotte di una vicina, ora dovrà sottostare a misure di prevenzione decise dal Tribunale di Venezia su richiesta del questore Lucio Aprile, tenendo conto della sua pericolosità. Verzi era già noto per alcuni episodi di violenza: aveva perseguitato la sua vicina di casa e ne aveva bruciato la roulotte il 16 marzo di quest’anno. . Subito dopo l’episodio, l’ultimo di una lunga serie di immotivati comportamenti vessatori nei riguardi della donna, il questore Lucio Aprile aveva valutato sia l’inchiesta sul tavolo del pm D’Orlando, sia una serie di comportamento dell’uomo nei confronti di suoi familiari: Aprile ha così ritenuto che nei suoi confronti sussistessero tutti i presupposti per proporre, al Tribunale di Venezia, l’applicazione della misura di prevenzione. Di fatto la proposta del questore è stata accolta dal tribunale e venerdì scorso notificata allo stesso Verzi.

Molte le prescrizioni che gli sono state imposte dai giudici veneziani. Verzi ha il divieto di allontanarsi da casa senza avvisare l’autorità di pubblica sicurezza; ha l’obbligo di non frequentare persone che abbiano subìto condanne o che siano a loro volta sorvegliate speciali, quello di non rincasare più tardi delle 22 e non uscire di casa prima delle 7, non potrà partecipare a riunioni in pubblico.

Quanto alle misure di tutela della vittima, Verzi non potrà frequentare i luoghi normalmente frequentati dalla parte offesa, ha l’obbligo di tenersi alla larga di almeno 500 metri di distanza da lei e dovrà allontanarsi immediatamente in caso di incontro fortuito. Gli è precluso ogni contatto con la parte lesa. Una violazione di questi obblighi potrebbero aprirgli la via dell’arresto da tre mesi a un anno e, in caso di condanna per reato commesso durante la sorveglianza speciale, potrebbe essere assoggettato alla libertà vigilata.

«La proposta di applicazione della sorveglianza speciale, riservata a soggetti che si caratterizzano per la loro pericolosità sociale, non è usuale in provincia, dove c’è un basso indice di criminalità» spiegano in questura. Atti persecutori sono fenomeno comunque presente come altrove: atti, quelli degli stalker, che causano pressioni e stress nelle vittime.

Per far fronte a casi del genere, all’Anticrimine diretta Enrico Tarquinio Ricci, è presente personale specializzato che segue stalking, maltrattamenti in famiglia e su minori e altri casi. Proprio questa divisione si è avvalsa della nuova normativa di settore, che prevede l’applicazione della misura anche a soggetti responsabili di reiterati atti persecutori. «Il risultato ottenuto», sottolinea il questore Lucio Aprile, «testimonia dell’impegno della preparazione professionale e psicologica del personale della polizia di Stato che quotidianamente si occupa di questi casi estremamente delicati». —


 

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