Incendiò l’auto del prete, marito geloso patteggia
PONTE NELLE ALPI. Ha patteggiato il minimo della pena l’uomo che ha dato fuoco all’auto di don Davide Fiocco. L’uomo ha scelto il rito alternativo su consiglio dell’avvocato, accettando di patteggiare con il riconoscimento dell’atto commesso in un impeto di rabbia e le attenuanti generiche.
Il fatto risale alla notte tra l’8 e il 9 febbraio di quest’anno, quando i vigili del fuoco furono chiamati a Col di Cugnan dove la Peugeot 308 del parroco andava in fiamme, nel piccolo parcheggio adiacente alla canonica. L’allarme è scattato alle 3.30 e fin dai primi momenti dell’intervento, è stato chiaro che l’incendio non poteva essere stato accidentale.
La procura della Repubblica di Belluno, quindi, ha aperto un fascicolo per incendio doloso e dopo aver fatto i primi riscontri, si è capito che la pista giusta da seguire era quella passionale.
Ad incendiare l’auto di don Davide Fiocco, cioè, era stato il marito di una giovane donna che aveva una relazione con il parroco.
Dopo aver scoperto il tradimento l’uomo ha anche chiesto la separazione e, di fatto, una famiglia con tre figli piccoli si è sciolta a causa di quella relazione. Esasperato per quanto accaduto e per aver visto la propria famiglia andare in frantumi, l’uomo è stato sopraffatto dallo smarrimento, dalla delusione e dalla rabbia e ha finito per commettere un reato dando fuoco all’auto del parroco.
Un gesto che ha scatenato le voci del paese, perché a quel punto la relazione di don Fiocco con una parrocchiana non poteva più rimanere clandestina, ma allo stesso tempo il prete ha trovato il sostegno del vescovo Giuseppe Andrich che attraverso il portavoce della curia ha invitato ad evitare la gogna mediatica. Lo stesso vescovo è stato tra le persone ascoltate in procura per la questione dell’incendio dell’auto di don Fiocco.
A quanto pare l’imputato non ha negato le proprie responsabilità, spiegando la propria frustrazione per quel tradimento tanto inaspettato.
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