Incendio nei boschi bellunesi, ripresa l'opera di spegnimento / Foto
Le cause dell'incendio, secondo i primi accertamenti, appaiono fortuite: una pianta si è adagiata sui fili della linea elettrica e ha preso fuoco. In brevissimo tempo le fiamme si sono propagate nel locale bosco di conifere
BELLUNO. Sono riprese stamani alle prime luci del giorno le operazioni per tenere sotto controllo il vasto incendio boschivo sviluppatosi nella giornata di ieri sopra l'abitato di La Muda, nel comune bellunese di LaValle Agordina.
Gli interventi sono coordinati dal Centro Operativo Regionale Antincendio Boschivo. Sul posto operano due elicotteri regionali e due Canadair, che caricano l'acqua flottando sul lago di Santa Croce, oltre ad un elicottero del Corpo Forestale dello Stato con compiti di ricognizione in un'area resa pericolosa dal denso fumo sviluppatosi dalla combustione dei boschi interessati.
A terra sono all'opera direttamente sull'incendio venti persone, tra Servizio Forestale Regionale di Belluno e volontari attrezzati. Tra questi c'è anche una squadra di sommozzatori, impiegata a supporto delle operazioni di flottaggio dei Canadair. I vigili del Fuoco presidiano la situazione nei pressi delle zone abitate, per evitare che vi siano rischi diretti per i cittadini e le case.
La situazione viene tenuta sotto stretto controllo lungo la strada, mentre si stanno verificando eventuali scollinamenti delle fiamme, nascoste da una densa coltre di fumo. ''Volontari, operai forestali e strutture regionali - ha sottolineato li''assessore alla protezione civile del veneto Daniele Stival - sono incessantemente all'opera da ieri pomeriggio, coadiuvati dalle Forze dell'Ordine, dai Vigili del Fuoco e dagli Canadair fatti intervenire dal Centro operativo aereo unificato del Dipartimento nazionale della Protezione Civile. Voglio pubblicamente ringraziare quanti stanno lavorando in una situazione difficile per contenere i danni e spegnere le fiamme''.
Le cause dell'incendio, secondo i primi accertamenti, appaiono fortuite: una pianta si è adagiata sui fili della linea elettrica e ha preso fuoco. In brevissimo tempo le fiamme si sono propagate nel locale bosco di conifere, prevalentemente pino silvestre, che è bruciato con grande rapidità e col supporto del vento, arrivando fino alla cima del monte Cartai.
Da qui l'incendio si è esteso a mezza costa sotto il monte Zelo. Si è subito creata una coltre di fumo denso e alto, visibile da Belluno e addirittura da san Vito di Cadore. La prima segnalazione dell'incendio è arrivata alle 13,45 dai Vigili del Fuoco al Corpo Forestale dello Stato, che l'ha girata per competenza al Cor, Centro Operativo Regionale Antincendio Boschivo, che ha immediatamente attivato le forze disponibili a terra e dall'aria.
L'estensione del territorio percorso dal fuoco non è al momento esattamente quantificabile, a causa della coltre di fumo sulla zona, ma e' valutata sicuramente superiore ai 200 ettari.
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