Incentivi e formazione le vie d’uscita da Ferroli di Alano
ALANO DI PIAVE. Tutto liscio con le istituzioni, più duro il confronto con l’azienda. Si stringono i tempi riguardo il destino, ormai segnato, dello stabilimento Ferroli, con la cassa integrazione straordinaria che si chiuderà il 23 settembre. Oggi è in programma l’assemblea dei lavoratori ai quali i sindacati presenteranno lo stato dell’arte e ciò che sono riusciti a strappare all’azienda.
Per preparare l’incontro odierno, ieri doppio appuntamento: al mattino in municipio ad Alano con l’assessore regionale Elena Donazzan che ha voluto un tavolo al quale, oltre al sindaco del Paese Serenella Bogana, erano presenti le associazioni datoriali e i sindacati, mentre al pomeriggio il confronto si è spostato tra le mura della fabbrica con Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Rsu che hanno affrontato oltre quattro ore di riunione con i rappresentati di Ferroli. Sul tavolo la formazione per riqualificare i lavoratori che ancora non hanno trovato nuova occupazione e accompagnare quelli che sono in odore di pensione.
La drammatica situazione di partenza era di 104 lavoratori destinati al licenziamento per chiusura della fabbrica. Attualmente senza un paracadute sono rimasti in 23. E su questi si è concentrata l’attenzione dell’incontro in municipio dove l’assessore regionale Elena Donazzan. «Occorre che l’eventuale formazione professionale sia tarata in base alle richieste del mercato. Ecco perché», spiega l’assessore ho chiesto alla Camera di commercio di fare da tramite con le aziende per capire dove si possono ricollocare questi 23 lavoratori. Alla Provincia chiedo di interfacciarsi con i Centri per l’impiego. La Regione ha fatto la sua parte ma è disponibile a stanziare ulteriori fondi, se necessario, per affrontare questa fase». Tutti soddisfatti compreso il sindaco di Alano, Serenelle Bogana: «Dobbiamo lavorare ancora, ma i risultati si vedono. Mi auguro che si possano ricollocare i 23 lavoratori che ancora non hanno copertura e che tutti quelli che stanno già lavorando possano vedere il contratto trasformato da tempo determinato a tempo indeterminato».
Poche ore dopo ecco il faccia a faccia nello stabilimento. Quattro ore e mezza di confronto che permettono ai sindacati di presentarsi questa mattina all’assemblea dei lavoratori con una proposta: «Non dobbiamo fare salti di gioia», afferma Paolo Agnolazza della Fim-Cisl, « ma in una riunione così lunga abbiamo davvero esplorato tutte le possibilità e quello che abbiamo strappato a Ferroli non è molto, ma a nostro avviso conviene prendere adesso prima che Ferroli riveda la destinazione delle poche risorse disponibili privilegiando ancora di più San Bonifacio, che resterà l’unico stabilimento aperto».
Sui contenuti Ferroli mostra disponibilità, ma quelle che scarseggiano sono le risorse: «Alano è destinata a chiudere. Per questo la nostra è una sfida in salita. Abbiamo strappato il sì a un eventuale rinnovo di sei mesi con l’agenzia “Uomo impresa” anche dopo il licenziamento. Chi è vicino alla pensione potrà sfruttare gli incentivi all’esodo che variano da persona a persona a secondo di quanto gli manca per raggiungere il traguardo. C’è poi un’eventuale possibilità per chi volesse diventare tecnico che fornisce l’assistenza per Ferroli sul territorio. Qui è previsto un altro incentivo».
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