Incentivi, l’Usl replica ai medici

Protesta in Val Boite: «I criteri per l’assegnazione sono stati decisi all’unanimità»

BELLUNO. «I criteri che hanno portato ad individuare i 23 comuni, nei quali i medici di famiglia che vi lavorano percepiranno l’incentivo di 6,20 euro per assistito, sono stati decisi all’unanimità dal comitato aziendale della medicina generale». Così il direttore generale dell’Usl 1 Dolomiti, Adriano Rasi Caldogno commenta le osservazioni pubblicate ieri sul Corriere delle Alpi provenienti da un medico di assistenza primaria dei comuni di Vodo e Borca di Cadore.

Il professionista, infatti, lamenta che tali aree non fanno parte di quelle recentemente individuate dall’azienda sanitaria per le assegnazioni dei compensi aggiuntivi. Compensi che interesseranno, dal primo marzo prossimo, 47 medici che hanno in cura 23.421 residenti di zone disagiate.

«Secondo l’Accordo regionale integrativo, le zone disagiate, di cui all’Accordo collettivo nazionale per la medicina generale, vengono individuate ed approvate dall’Usl, sentito il Comitato aziendale dei medici di medicina generale, sulla base di una valutazione complessiva tenuto conto dei seguenti criteri: elevato rapporto fra superficie del territorio e popolazione (popolazione sparsa, spopolamento, invecchiamento); condizioni di viabilità e percorribilità delle strade (caratteristiche morfologiche del territorio con una marginalizzazione dell’area) e presenza di strutture ospedaliere; condizioni oro-geografiche e ambientali», precisa la direzione aziendale, che ribadisce la bontà di questa scelta proprio perché suffragata dal voto unanime del Comitato aziendale dei medici di famiglia, e lascia, quindi, intendere che non ha alcuna intenzione di tornare sui suoi passi.

Decisione che non è propriamente appoggiata da Umberto Rossa, presidente dell’Ordine dei medici nonché segretario della Fimmg provinciale, «il sindacato che da anni ha fatto di questo incentivo il suo cavallo di battaglia. I criteri adottati sono oggettivi», dice Rossa, «e sicuramente qualcuno può sentirsi deluso nel vedersi escluso. A questi colleghi consiglio di segnalare i loro disagi all’Usl: nulla esclude, se le motivazioni sono valide, che si possa recuperare la situazione». (p.d.a.)

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