Incidente a Feltre, quasi tutti dimessi / FOTO

Dei 39 feriti sono ancora gravi tre ragazzi e l’autista, i sanitari fanno il punto e sottolineano il grande lavoro svolto da cinque ospedali e decine di persone
Vigili del fuoco impegnati nelle operazioni di recupero del pullman che si è ribaltato a Carpen, una frazione di Feltre, 29 maggio 2014. Sarebbero alcune decine i bambini rimasti feriti nell'incidente, due di loro e un accompagnatore sono gravi. ANSA/ANDREA SOLERO
Vigili del fuoco impegnati nelle operazioni di recupero del pullman che si è ribaltato a Carpen, una frazione di Feltre, 29 maggio 2014. Sarebbero alcune decine i bambini rimasti feriti nell'incidente, due di loro e un accompagnatore sono gravi. ANSA/ANDREA SOLERO

FELTRE. La «grande emergenza» è rientrata. Grazie alla perfetta sincronia dei 118 di cinque ospedali sotto il coordinamento della sala operativa di Pieve di Cadore e alla pronta risposta di ambulanze, personale medico e ospedaliero, Suem e forze dell'ordine, il dramma di giovedì pomeriggio sulla Feltrina è diventato per molti solo un brutto incidente da dimenticare in tutta fretta.

Delle 21 persone ricoverate nell'ospedale di Feltre a seguito del ribaltamento del pullman poco dopo la frazione di Carpen, proveniente dal Trentino e diretto a Lignano con 40 persone a bordo più l'autista, 17 sono già state rimandate a casa, ma solo dopo aver fatto tutti i controlli del caso.

Di queste la maggior parte sono bambini che hanno riportato solo escoriazioni, botte e qualche taglio, subito medicati dagli infermieri del pronto soccorso. Solo due persone sono rimaste ricoverate: «Una è una ragazzina che è stata operata ieri pomeriggio (mercoledì, ndr) in chirurgia a seguito di un trauma addominale e che ora è ricoverata in rianimazione», spiega il direttore generale dell'Usl 2 Adriano Rasi Caldogno, «ha trascorso bene la notte e presto potrà essere trasferita in un altro reparto, probabilmente in pediatria. L'altro è un adulto che ha riportato politraumi e fratture multiple diffuse. Le sue condizioni cliniche sono stabili».

Ci sono altri due pazienti in gravi condizioni, ma non a Feltre: «Un ragazzo è stato trasferito al reparto di neurochirurgia di Belluno per essere operato alla testa a seguito di un trauma cranico, l'altro ragazzo ha subito un trauma addominale ed è stato operato in chirurgia a Treviso».

In tutto sono 4 i pazienti preoccupanti, di cui tre minori, ma nessuno di loro rischia la vita. Sono stati coinvolti anche gli ospedali di Montebelluna e di Castelfranco. «Il coordinamento tra le tre Usl e le unità di emergenza ha permesso di gestire al meglio la situazione», plaude Rasi Caldogno, «l'intervento tempestivo del prefetto Giacomo Barbato e del questore Attilio Ingrassia, che non appena sono stati allertati si sono precipitati subito all'ospedale Santa Maria del Prato, ha permesso di gestire in modo molto più fluido l'emergenza dall'interno, incrociando le informazioni e permettendo di coordinare alla perfezione le richieste dei genitori, delle autorità e delle unità operative».

«Abbiamo fatto avere quanto prima la lista dei ricoverati ad ogni ospedale interessato, in modo che potessero dare ai genitori indicazioni precise su dove si trovassero i loro figli», precisa il direttore dell'ospedale Lorenzo Tognon, «la nostra struttura ha risposto in modo pronto e organizzato. In questi casi cerchiamo di ridurre il numero di pazienti in pronto soccorso, facendo trasferire i più gravi nei reparti del caso e rinviando i codici bianchi ad altri giorni. Nel frattempo liberiamo la sala operatoria per operare i pazienti più gravi. Sono stati chiamati i medici di tutti i reparti e la risposta che abbiamo ricevuto è stata superiore alla richiesta: molti dottori si sono presentati spontaneamente. I bambini si sono dimostrati impauriti ma calmi ed educati», prosegue il direttore, «questo ha stupito molto il nostro personale».

Edoardo Rossi, direttore del pronto soccorso, aggiunge: «Il lavoro di squadra è stato eccezionale, molti altri reparti hanno collaborato fin da subito consentendo un deflusso veloce dei pazienti. Già dopo un'ora era stato attivato un gruppo di assistenza con una psicologa e le infermiere della pediatria», dice Rossi, «alcune di loro ci hanno riferito che ad avere bisogno di maggior assistenza in certi casi erano i genitori». «Non ci sono state sbavature», conclude Rasi Caldogno, «tutto ha funzionato per il meglio».

Solo dunque quattro le persone ancora ricoverate dopo l’incidente di giovedì, due a Feltre, una a Belluno e una a Treviso. Tra quelli ricoverati a Feltre c’è l’autista del pullman Renzo Gottardi, con un politrauma importante ma non in pericolo di vita.

L’incidente di Carpen poteva avere conseguenze molto peggiori, se il pullman avesse impatto il guard rail, invece è uscito di strada appena prima, al termine del lungo curvone, rovesciandosi su un fianco, a lato della linea ferroviaria.

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