Incidente alla Rossa, «Ho un figlio all’obitorio, ora chiedo sia fatta giustizia»

Parla il papà di Cristian, Piero Palazzolo. Ha saputo della morte del figlio dalla polizia domenica mattina

BELLUNO .«Voglio giustizia. Ho un figlio all’obitorio e non so neanche per quale motivo: non mi hanno spiegato nulla. Mi hanno solo detto che l’auto sulla quale viaggiava è andata a sbattere contro un albero. E io che non ho i soldi per andare avanti, ora devo andare a cercare i soldi per pagare un funerale: quello di mio figlio».. Piero Palazzolo è il papà di Cristian Gabriele, il ragazzo di 19 anni deceduto nello schianto della 500 contro un platano, domenica mattina.

«Non so in che locale sia stato con i suoi amici, lui usciva sempre con la sua ragazza: a me diceva che andava con la sua ragazza Gaia ma non pensavo che con quella compagnia potesse finire così. Perchè la perdita di un figlio di 19 anni è una cosa grossa e il dolore che stiamo provando non è immaginabile».



Piero Palazzolo non riesce a darsi pace: «Ho un figlio all’obitorio, un ragazzo di 19 anni» continua a ripetere. «Sabato sera mi aveva detto che usciva con la sua ragazza poi non l’ho più visto. La mattina di domenica a casa ha suonato la polizia: erano venuti a darmi la notizia che era morto. Voglio vedere voi con la polizia che viene a dirvi che vostro figlio è morto in un incidente. In famiglia non sappiamo che cosa sia successo, non ci hanno spiegato ma anche la polizia al momento non sapeva ancora bene la dinamica, i perchè. Ma voglio avere giustizia per mio figlio. Incontrerò l’assicurazione per capire in che modo muoverci».



Daniela Palma è una vicina di casa dei Palazzolo e in questi giorni difficilissimi sta dando loro una mano. Conosce entrambe le famiglie, i Vascellari di Safforze e i Palazzolo. «Cristian era a una festa alla Sagra di Polpet, con la ragazza Gaia Vascellari, entrambi in auto con Mattia. Sono andati tutti insieme, poi si sono spostati: la sagra aveva detto che era noiosa e quindi si sono spostati in un locale diverso in zona Belluno. Il gruppetto era stato sempre insieme: quando c’è stato l’incidente stavano rientrando e avrebbero accompagnato Cristian a Longarone».

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I fratelli Palazzolo, Daniela Palma li conosce fin da quando erano piccoli. « Credo che Michele, il fratello di Cristian, volesse portarlo a casa lui ma Cristian ha deciso di andare col gruppo della sua ragazza».

Con Michele, Cristian lavorava in Diab a Longarone, «ma aveva tante idee, tanti sogni, anche quella di cambiare lavoro» continua Daniela Palma. «Era un ragazzo molto vivace, sapeva farsi voler bene, educato con tutti. Aveva tanti progetti: fino a venerdì voleva fare la patente, gli piacevano le belle macchine; voleva cambiare lavoro perché dove si trovava era molto pesante, chiedeva orari più flessibili. Lui preferiva fare mobili, pensava di poter cambiare settore: ha studiato metalmeccanico all’Enaip di Longarone ma ha sempre espresso il desiderio di poter andare in una impresa bellunese che fa mobili», purtroppo poco distante dal luogo dell’incidente. —

 

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