Incidenti al G20 di Amburgo, verso il maxi processo: ci sarà anche Fabio Vettorel

Il giovane feltrino fece 142 giorni di carcere, poi il suo procedimento si arenò nel febbraio 2018, ora il nuovo capitolo giudiziario

FELTRE. Un maxi processo per rileggere i fatti di via Rondenbarg, avvenuti a margine del G20 nel luglio 2017. Un centinaio i manifestanti ancora indagati, di cui 19 minorenni. Un nuovo capitolo giudiziario che potrebbe aprirsi presto anche per il 19enne feltrino Fabio Vettorel.

Siamo ad Amburgo dove la locale procura ha deciso, in maniera tardiva di allestire un enorme dibattimento penale per fare chiarezza una volta per tutte su quel che è accaduto in quella fatidica alba del 7 luglio di due anni fa, quando un corteo di circa 200 manifestanti, nel quale si trovavano anche i feltrini Vettorel e Maria Rocco, è stato caricato dal gruppo operativo speciale Blumberg lungo la strada del quartiere Bahrenfeld. Proprio l’attivista feltrino è stato il primo a essere processato per quei fatti, senza però aver mai trovato indizi chiari sulla sua colpevolezza.

DOVE ERAVAMO RIMASTI

Terminata la carica della polizia vengono fermate 73 persone, tra cui Fabio e Maria. Entrambi gli attivisti feltrini sono arrestati in misura di custodia cautelare contro il presunto pericolo di fuga in Italia, per consentire il regolare svolgimento del processo in Germania. Vettorel resterà in carcere per 142 giorni con tre capi di imputazione sulle spalle, disturbo della quiete (o pace) pubblica, resistenza a pubblico ufficiale e lancio di oggetti pericolosi.

Queste ultime due ipotesi di reato però nel corso del dibattimento al tribunale di Altona verranno gradualmente fatte decadere (Fabio non si è ribellato ma anzi, si è affidato alla polizia per soccorrere una ragazza ferita nel tentativo di sfuggire alla carica; non ci sono documenti video né testimonianze certe che abbia lanciato oggetti contro gli agenti).

Fabio sarà rilasciato il 26 novembre del 2017, mentre il suo processo verrà sospeso il 26 febbraio del 2018, perché la giudice Wolkenhauer – incinta – non avrebbe rispettato l’intervallo massimo di 4 settimane che può separare le due udienze di un processo penale per via dell’aspettativa per maternità, ma nel frattempo non aveva nemmeno nominato un sostituto e nell’ultima seduta non si era presentata per “malattia”.

Il procedimento è così terminato in attesa di vederlo riassegnare a un nuovo giudice. Quel che è successo dopo il rientro in Italia di madre e figlio è riassunto puntualmente nelle ultime pagine (255-258) del libro “Vietato partecipare” che Jamila Baroni ha dato alle stampe tramite la casa editrice AgenziaX e che sarà acquistabile online e in libreria da giovedì 7 novembre.

IL NUOVO CAPITOLO

L’idea ora sarebbe quella di riunire tutti i cento indagati in un’aula abbastanza capiente – tuttora difficile da trovare – che possa contenere anche i rispettivi avvocati, eventuali interpreti, uditori. Insomma un maxi processo dove però non si sentirà parlare né di stragi o di terroristi, e nemmeno di morti o feriti (se non i manifestanti stessi).

Per semplificazioni logistiche, sembra che verranno interrogati prima i 19 che all’epoca del 2017 avevano tra i 16 e i 20 anni, quindi considerati minorenni dal diritto tedesco. Gli altri ottanta potrebbero essere convocati tra il febbraio e il marzo del prossimo anno. Tutte le informazioni che Fabio e Jamila hanno ricevuto nel corso di quest’estate sull’evoluzione della questione giudiziaria non sono arrivate tramite fonti ufficiali, o comunicazioni agli avvocati difensori, ma attraverso la stampa tedesca. Che parla molto per numeri, anche se quelli certi riguardano solo il fronte dei manifestanti: fino ad oggi si contano 146 condanne penali (molte sentenze però non sono definitive), 92 in carcere e solo 9 senza l’applicazione della condizionale. Sono 15 le persone attualmente assolte, 19 i casi archiviati.

In tutto questo tempo però non si hanno notizie di processi ai poliziotti per le violenze sui manifestanti, anche se la magistratura ha disposto indagini per una sessantina di casi. Il processo di Fabio risulta tuttora sospeso, in attesa che la procura decida se accorparlo a quello degli altri minorenni all’epoca dei fatti, oppure se lasciarlo proseguire per la sua strada. Al momento è difficile prevedere quale possa essere l’alternativa migliore. —


 

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