Incidenti stradali con ungulati: 183 in nove mesi

Avviata da Palazzo Piloni una campagna di prevenzione Manifesti lungo le principali strade di accesso alla provincia
Di Paola Dall’anese

BELLUNO. Una campagna di prevenzione della Provincia per far diminuire gli incidenti stradali causati dall’attraversamento improvviso di ungulati (caprioli, cervi e cingihiali: “Non sempre attraversano sulle strisce”, il titolo prescelto.

La campagna, spiega Franco De Bon della polizia provinciale, «prevede l’installazione di tre cartelloni fissi a Cadola, a Pian di Vedoia e a Fener, in corrispondenza dei principali ingressi della provincia; depliant saranno invece distribuiti nei prossimi giorni nei centri di maggiore passaggio (come alla fiera di Longarone e al palaghiaccio di Feltre), dove, tra l’altro, saranno disposti dei pannelli che riassumeranno tutti i consigli per viaggiare sicuri». Anche se sicuri non si viaggia mai, perché i pericoli sono sempre in agguato.

La campagna è iniziata un mese fa grazie ai 20mila euro dati dalla Regione. «Ma di risorse ce ne vorrebbero di più, visto che la soluzione migliore al problema è convogliare il passaggio degli animali in percorsi predefiniti, circondati da recinzioni, o in sottopassaggi, come è stato fatto nella Sinistra Piave in collaborazione con la riserva di caccia di Trichiana», conclude De Bon.

Qualche numero. Nel 2005 gli incidenti causati da ungulati erano stati 192, ma nel corso degli anni sono aumentati fino a raggiungere il top nel 2010 con 375 scontri; lo scorso anno sono scesi a 351 (praticamente uno al giorno). Dall’inizio del 2012 sono stati 183, un numero che lascia ipotizzare che il trend sia in decremento. I mesi più a rischio? Gennaio e settembre.

La popolazione di caprioli è passata da 16.410 nel 2005 a 14mila l’anno sorso, mentre quella di cervi è cresciuta dai 5.045 esemplari del 2005 ai 7.500 del 2011.

Come prevenire gli incidenti. La probabilità di impatto è maggiore dal tramonto all’alba, quando caprioli, cervi e cinghiali si muovono di più e non sono facilmente individuabili a causa del buio. È stata così installata un’apposita cartellonistica stradale (che deve essere rigorosamente osservata), nei punti dove gli attraversamenti sono più frequenti. Non si può comunque escludere di incontrare questi animali anche in tratte non segnalate. Perciò è necessario prestare la massima attenzione quando si viaggia fuori dai centri urbani, in particolare sulle strade che presentano zone boscate o coltivazioni alte ai lati della carreggiata.

Cosa fare in caso di incidente. Nel caso venga investito un selvatico si raccomanda di non avvicinarsi e soprattutto di non toccare l’animale che, anche se apparentemente morto, potrebbe avere delle reazioni pericolose. È obbligatorio segnalare l’incidente alla polizia provinciale o ad altra forza di polizia; per chi si impossessa di animali investiti sono previste pesanti sanzioni penali.

In caso di danni al veicolo e alla persone è possibile presentare richiesta di risarcimento alla Regione, inviando alla Direzione affari generali una nota in cui si descrive sinteticamente la dinamica del sinistro.

Le zone a rischio. Sono sei le aree della provincia soggette a incontri ravvicinati con gli ungulati. Nella parte alta del territorio si tratta della zona che da Cortina porta a San Vito, Borca e Vodo di Cadore; quella che da Lozzo di Cadore porta a Domegge e Lorenzago e quella che da Arabba porta a Livinallongo, Rocca Pietore e Alleghe, oltre a Vallada Agordina, Canale d’Agordo e Falcade.

Nello Zoldano, occhi aperti lungo la strada che da Forno di Zoldo porta a Zoldo Alto e scende nel Longaronese. A Belluno, fate attenzione lungo le strade che portano a Limana-Trichiana, a Ponte nelle Alpi, a Sedico e al Peron. Nel Feltrino a rischio la strada che da Feltre porta a Busche, a Lentiai, Marziai e Cesiomaggiore.

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