Incognita Veneto Strade «Speriamo di proseguire»
La Provincia ha la situazione sotto controllo per il 2017: «Aspettiamo Anas» Ma il futuro è legato alla Regione, che punta alla maggioranza della società
AGORDO. Grandi opere e piccoli interventi. Veneto Strade, nel Bellunese, ha un’esperienza variegata. Ma l’incognita è sul futuro della società a partecipazione pubblica (ne sono soci le Province e la Regione) e privata (con le autostrade). Un tema che è rimasto in sottofondo anche ieri, durante la posa dell’ultima trave del viadotto Polane ad Agordo.
«Dal 2002 Veneto Strade ha investito un miliardo di euro» ha spiegato Silvano Vernizzi, amministratore delegato della società, durante la cerimonia, «speriamo di proseguire. La situazione non è facile ma contiamo sulla sensibilità dei soci». Poche parole che chiariscono quanto delicati siano i prossimi mesi.
L’intenzione della Regione, ribadita in più occasioni dall’assessore alla Viabilità Elisa De Berti, è arrivare alla maggioranza di Veneto Strade, di cui oggi detiene il 30% delle quote, con l’obiettivo di lungo termine di far rientrare Anas. Prima, però, deve ottenere il pacchetto azionario delle Province, e non tutte sono disposte a cedere anche se l’unica che effettivamente ha un interesse in Veneto Strade è Belluno, che le affida le sue strade provinciali tramite una convenzione e che dovrebbe rimanere come socio proprio in virtù di questa convenzione. Anche quelle disposte a vendere, però, non lo faranno certo senza trattare: le Province hanno chiesto una perizia per stimare il valore delle quote da confrontare con il lavoro di analisi svolto dalla società Praxi e presentato durante l’ultima assemblea dei soci.
Una ricerca che mette nero su bianco di quanti soldi ha bisogno Veneto Strade per continuare a vivere: 30 milioni dalla Regione, 15 da Belluno. Per quest’anno la situazione sembra risolta: per Vernizzi è sufficiente vedere che la cifra è inserita nel bilancio della Provincia, per Padrin l’ultimo nodo da risolvere è quello dei 5 milioni di euro promessi da Anas e non ancora arrivati. «Non oso pensare che non possano arrivare» commenta.
E per il futuro? «La nostra convenzione è legata al futuro di Veneto Strade» spiega Padrin, «le trattative sono in corso e nel giro di qualche settimana dovrebbero concretizzarsi. Noi dobbiamo salvaguardare il nostro accordo e i posti di lavoro ma per il momento bisogna ragionare per trovare una soluzione e aspettare: non abbiamo alternative a Veneto Strade». Il problema non è solo legato al futuro assetto della società regionale: per Belluno è diventato ogni anno più difficile reperire i milioni necessari a garantire la gestione delle strade provinciali. Fino ad ora, in un modo o nell’altro, si è evitato di arrivare all’inverno sguarniti. Al 2018, però, mancano solo una manciata di settimane.
(v.v.)
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