Indagine su autovelox taroccati ad Alleghe, il sindaco: «Mi fido dei miei predecessori»

Alleghe, il sindaco: «Fra 1 mese e mezzo metteremo quelli fissi»
Gloria Pianezze
Gloria Pianezze
ALLEGHE.
«Ho fiducia nell'operato dei miei predecessori, per il momento non ho elementi per dubitare del loro comportamento». Così il sindaco di Alleghe Gloria Pianezze commenta la notizia, secondo la quale anche il Comune è finito nell'inchiesta delle fiamme gialle sull'utilizzo di autovelox mobili, risultati contraffatti.  «Era il mese di giugno del 2009 - racconta il primo cittadino - mi ero insediata da pochi giorni, quando la guardia di finanza, è arrivata a sequestrare tutto, l'apparecchio e la convenzione con l'azienda. Da allora non abbiamo più saputo nulla».  Le indagini sono proseguite, fino alla denuncia di Diego Barosi che era riuscito ad ottenere appalti con le amministrazioni comunali attraverso finte gare, alle quali partecipavano solo ditte riconducibili a lui.  Secondo le fiamme gialle, in alcuni casi l'autovelox è risultato taroccato in modo da registrare una velocità superiore del 15 per cento rispetto a quella reale. Sono state denunciate complessivamente 558 persone, mentre le amministrazioni coinvolte sono 146 con 367 funzionari pubblici. I reati contestati a vario titolo vanno dall'associazione a delinquere, alla frode fiscale, alla falsa fatturazione, alla bancarotta fraudolenta. «Questa faccenda - continua il sindaco - ci preoccupa nella misura in cui può preoccupare altre amministrazioni, non credo che ci siano state irregolarità nelle procedure».  La decisione di servirsi ancora dell'autovelox è comunque tracciata, tanto che la scelta è caduta sulle apparecchiature fisse. «Entro un mese e mezzo - precisa Pianezze - saremo pronti per l'installazione». L'azienda individuata per la fornitura dei velox è bellunese.  Le strumentazioni saranno due: una verrà posizionata in centro abitato affinchè gli automobilisti osservino il limite dei 50 chilometri orari in località Ru Sec ed un'altra prima dell'abitato di Caprile. «Il canone d'affitto dell'autovelox - conclude - il sindaco non è alto e si ripaga ampiamente con i proventi ricavati dalle multe».  Occhio quindi a spingere il piede sull'accelleratore oltre il dovuto: si rischia la pelle e il portafoglio.

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