Indagini sulla caduta del piccolo rocciatore alla palestra di Sopiazes
Il bambino pensa a guarire. E i carabinieri di Cortina indagano sulla sua caduta da una parete della palestra di roccia di Sopiazes, nella periferia ampezzana. I militari devono capire se ci sono delle responsabilità e, nel caso, da parte di chi su quello che è successo mercoledì mattina, verso le 10.30. Le ipotesi di reato sulle quali stanno lavorando gli investigatori sono quelle di lesioni e omesso controllo e, nelle prossime ore, riferiranno al sostituto procuratore Katjuscia D’Orlando, che valuterà gli atti e deciderà se iscrivere qualcuno nel registro degli indagati oppure non procedere.
Quel giorno c’era parecchia gente alla «Lino Lacedelli» e R.F., 6 anni, di Conegliano deve aver approfittato di un momento di distrazione dei genitori, per arrampicarsi senza corde di sicurezza. Arrivato a un’altezza di circa otto metri, ha perso l’appiglio o è scivolato, di sicuro è caduto pesantemente sul pavimento, battendo soprattutto la schiena. Tutti si sono accorto del fatto che era precipitato, perché il piccolo ha pianto forte sia per il grande dolore che per lo spavento. A modo suo, un segnale positivo.
I soccorsi sono stati immediati e il ferito è stato trasportato in ambulanza al vicino istituto Codivilla Putti, ma in un secondo momento è stato necessario far intervenire l’elicottero del 118 per il trasporto all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. Il codice d’ingresso era il secondo, in altre parole politrauma di media gravità.
Una cartella clinica destinata a migliorare, magari anche abbastanza velocemente, ma sulla quale i medici trevigiani hanno scelto di non dire niente di più, trattandosi di un minorenne. Ad ogni modo, non era in pericolo di vita e si rimetterà sicuramente, anche per raccontare agli amici la sua disavventura.
Non risulta che ci siano testimoni dell’accaduto. Ci sono degli addetti con compiti di sorveglianza e sarebbero senz’altro intervenuti se si fossero accorti del fatto che un bimbo aveva cominciato a salire senza osservare nemmeno le minime disposizioni di sicurezza. —
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