Industriali e Artigiani: «Sistemare le strade»

L’appello congiunto alla politica delle categorie economiche bellunesi «I lavori darebbero ossigeno agli edili e sicurezza agli autotrasportatori»
A cauusa dei lavori nella galleria di caralte il traffico viene deviato sui vecchi percorsi dell'alemagna
A cauusa dei lavori nella galleria di caralte il traffico viene deviato sui vecchi percorsi dell'alemagna

BELLUNO. Sistemare le strade per dare lavoro a un settore in crisi come l’edilizia, ma anche per garantire la sicurezza a chi sulla strada lavora. Una richiesta congiunta da parte di Appia, Confindustria e Confartigianato, preoccupate dalla mancata manutenzione della rete stradale bellunese dopo il maltempo che ha caratterizzato lo scorso inverno.

«Nella nostra provincia», spiegano la categoria Edili di Confartigianato, l’Unione Costruzioni Appia-Cna e Ance, «sono molte le situazioni ad alto rischio, a cominciare dalle strade e dalla viabilità. Per non parlare del dissesto idrogeologico: la fragilità del territorio emerge con preoccupante continuità ad ogni evento meteorologico rilevante. La regola del prevenire anziché curare è sempre valida, ma stenta a trovare applicazione».

Dello stesso avviso anche le Associazioni bellunesi dell’Autotrasporto, i cui associati quotidianamente macinano chilometri e chilometri in condizioni poco sicure, a causa di manutenzioni scadenti, di strade dissestate, di piante che invadono la carreggiata, di rischi valanghe o smottamenti, come nei mesi invernali o nelle scorse settimane in Comelico.

«Dopo una stagione invernale che ha messo a dura prova l’infrastruttura viaria del Bellunese», denunciano i presidenti dell’Autotrasporto, «gli interventi di manutenzione e ripristino del manto stradale sono stati pochissimi e la preoccupazione è per il prossimo inverno sempre più vicino. Perché se nulla è stato fatto durante il periodo estivo, cosa possiamo attenderci dalla prossima stagione invernale? Giusto qualche intervento di sistemazione degli asfalti si sta registrando proprio in questi giorni, ma resta ben poca cosa rispetto ai bisogni effettivi».

Carenze e ritardi che hanno pesanti ripercussioni sui bilanci delle aziende di trasporto: «Chi viaggia quotidianamente da Belluno in direzione nord, deve fare i conti con buche, affossamenti, cedimenti di parti della carreggiata che rendono il percorso faticoso, deleterio per la funzionalità dei mezzi, quando non si è obbligati a percorsi alternativi, il cui chilometraggio aumenta notevolmente i tempi, con i relativi costi, ma pure il rischio di incidenti».

Non bastano certo i lavori nella galleria di Caralte e il prossimo intervento sul ponte Cadore: «Sono troppi anni che mancano interventi significativi sulle strade in provincia di Belluno», denunciano concordi i rappresentanti dell’Edilizia e dell’Autotrasporto, «siamo in montagna e le condizioni atmosferiche richiedono attenzioni ben più consistenti che altrove. Non si dimentichi che le nostre strade sono collegamenti internazionali dal Nord Europa verso il Mediterraneo come tra Est e Ovest: passaggi alquanto utilizzati anche da vettori stranieri in alternativa a percorsi autostradali. Ma non dimentichiamo anche che le strade sono i biglietti da visita con cui presentarsi ai turisti» .

Dunque, servono investimenti. «Effettuare scelte di questo tipo vorrebbe dire pensare alla sicurezza degli utenti della strada e dare opportunità di lavoro alle aziende locali. Ai nostri politici chiediamo un’azione in questa direzione, portando le istanze della montagna a Roma come a Venezia. Il Bellunese ne ha davvero bisogno».

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