Infarto, il San Martino è all’avanguardia
BELLUNO. Belluno all’avanguardia nella cura dell’infartuato, grazie alle nuove terapie contro l’ostruzione delle coronarie messe in pratica dall’unità operativa di Cardiologia dell’ospedale San Martino di Belluno.
Con l’apertura h24 dell’Emodinamica, infatti, un servizio che permette di assicurare un intervento tempestivo in caso di problemi cardiaci e di infarti, da qualche tempo l’équipe guidata dal direttore Enrico Franceschini non opera più soltanto con le angioplastiche semplici - cioè con l’introduzione di uno stent nella coronaria ostruita - ma va ben al di là. «Quando si presenta il caso», precisa il primario Franceschini, «siamo in grado anche di frantumare le calcificazioni che si sono formate nelle coronarie. Si tratta di un intervento molto delicato, che permette di trattare le cosiddette lesioni calcifiche che non sono gestibili con gli stent».
L’intervento consiste nell’inserimento, tramite l’arteria radiale o femorale, di un filo guida specifico su cui viene fatta scivolare una fresa con la punta diamantata, capace di fare 180 mila giri al minuto. A muovere questa fresa è una consolle ad aria compressa. L’apparecchio, una volta inserito e raggiunta la coronaria ostruita, viene azionato e ruotando, è in grado di ridurre in pezzetti più piccoli di un globulo rosso la placca calcifica. I frammenti piccolissimi, della dimensione di uno o due micron ottenuti, vengono così trasportati dal sangue tramite i capillari e quindi eliminati naturalmente.
«Attualmente vengono eseguite una decina di queste operazioni all’anno», sottolinea il primario, «rispetto alle cinquecento angioplastiche che facciamo nei 12 mesi. Praticamente l’utilizzo di questa fresa diamantata rappresenta il 2-5% degli interventi totali. Si tratta di un intervento che viene eseguito principalmente nella popolazione anziana. E visto che la provincia di Belluno è quella più “vecchia” di tutto il Veneto, si capisce che questa operazione diventerà sempre più diffusa, anche se è complessa».
Ma Franceschini tiene a precisare un altra novità: «Di recente abbiamo eseguito delle angioplastiche complesse tramite l’utilizzo del sistema “impella”, una pompa centrifuga che viene inserita all’interno del cuore, garantendo la portata cardiaca di 3,5 litri al minuto. Inoltre, utilizziamo anche il cosiddetto contropulsatore aortico per altri tipi di interventi».
Attualmente ad operare in Emodinamica sono tre medici, oltre il primario. «Per poter gestire al meglio le reperibilità e l’operatività h 24 del servizio, si dovrebbero avere quattro medici specialisti più il direttore».
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