Infastidiscono due ragazze baruffa tra studenti medi

Diverbio tra allievi degli istituti Nievo e Ricci ma nessuna denuncia in questura Il preside di via Mur di Cadola Oliva: «Ragazzata che non merita tante parole»
Di Gigi Sosso

BELLUNO. Ragazzate. Non ci sarebbero state botte, tra gli studenti di Nievo e Ricci. I presidi delle due scuole medie della città ridimensionano i momenti di tensione, che comunque ci sono stati. È successo giovedì scorso: si racconta che due ragazze dell’istituto di via Mur di Cadola siano state importunate da altrettanti coetanei di via Cavour e questo avrebbe innescato un diverbio, con la partecipazione di qualche amico delle superiori chiamato in soccorso dalle fanciulle. Qualche parola, anche pesante non può essere mancata, ma i dirigenti scolastici escludono che qualcuno possa aver alzato le mani e in questura non sono arrivate segnalazioni in questo senso. La tendenza sembra quella di derubricare tutto sotto la voce «ragazzate».

La dirigente dell’istituto comprensivo Belluno 1, del quale fa parte la Sebastiano Ricci ha già avuto modo di dire che «in qualità di preside ho adottato tutte le misure consentite dal mio ruolo ma, seppur preoccupanti, perché riguardano minori, sono episodi che si sono sempre registrati al di fuori delle mura scolastiche». Il giorno dopo il collega della Ippolito Nievo, Salvatore Oliva minimizza, pur non negando una baruffa: «C’è stato un diverbio e, in questo, c’entrano anche dei telefonini cellulari, che non potrebbero entrare nelle scuole, però direi che non è successo niente di particolarmente grave. Mi sono confrontato con la collega Spadaro e siamo d’accordo sul fatto che si è trattato di una ragazzata. Non è il caso di amplificarla, per non dare eccessiva importanza a chi si è comportato un po’ sopra le righe».

I due studenti della Ricci avrebbero infastidito le due studentesse della Nievo e sarebbe scattata questa specie di spedizione punitiva. La versione è questa: «Si parla di una situazione di questo genere, che non è sicuramente bella, ma allo stesso tempo dobbiamo anche capire che a quell’età si possono commettere degli errori. Li abbiamo fatti tutti e ci hanno aiutato a crescere. Non ne farei qualcosa di più grande, perché non ha senso. Non parliamone più, a meno che non succeda qualcosa di veramente allarmante».

Non si sa se siano stati presi dei provvedimenti nei confronti degli studenti coinvolti, ma sembra difficile, perché in ogni caso i fatti si sarebbero verificati al di fuori delle mura scolastiche. Che poi la rivalità tra i due istituti sia storica e si perda lungo diverse generazioni di studenti è altrettanto vero.

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