Infermiera denunciata dal medico convivente ribalta le accuse in aula

CORTINA. L’infermiera contro il medico. Alla fine della storia sbocciata lungo i corridoi del Codivilla Putti di Cortina, a processo per maltrattamenti in famiglia c’è la sanitaria. Ma nell’esame di ieri mattina l’imputata ha rovesciato tutte le responsabilità sull’ortopedico, del quale si era innamorata quando aveva 22 anni: la maltrattata era lei. Il fatto che si ritrovi a processo è oltre il limite della calunnia da parte dell’ex convivente.

Difesa dall’avvocato De Michiel, ha ripercorso alcuni degli episodi più pesanti della sua convivenza, ribaltando le accuse e facendo sentire un paio di registrazioni con il telefonino al giudice Feletto e al pubblico ministero Rossi. Una deposizione, dalla quale è emerso il ritratto di un uomo uscito da una separazione problematica, che tra il 2014 e il 2016 spesso era ubriaco e a volte delirava o si stordiva con gli psicofarmaci. Che quando la sua nuova compagna è rimasta incinta se n’è completamente disinteressato, lasciandola sola, invece di starle vicino prima, durante e dopo il parto. Durante una vacanza insieme in Sicilia, l’avrebbe anche colpita con un calcio all’altezza del costato e, in un altra occasione, le avrebbe sferrato uno schiaffo. La donna si sentiva già abbastanza a disagio, perché non accettata dalla famiglia di lui.

Accanto ai maltrattamenti fisici, quelli psicologici o i gesti gratuiti, come quella volta in cui le sarebbe arrivato un messaggino e il convivente le avrebbe strappato il telefonino, gettandoglielo dal finestrino della macchina. Tutto quello che l’uomo ha denunciato, non sarebbe vero. Ad esempio, l’episodio del computer lanciato nella vasca da bagno, mentre lui era concentrato sulla propria pulizia personale non si è mai verificato. In compenso, le sarebbero arrivati chissà quanti sms dal contenuto delirante. Alcuni sono stati letti in aula e non si è capito molto.

I sei testimoni citati dalla difesa hanno sostanzialmente confermato che la vera maltrattata era lei e non chi l’ha querelata. Il giudice Feletto ha rinviato al 24 ottobre per discussione e sentenza di primo grado. —

Gigi Sosso

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi