Influenza, a novembre ci si vaccina
BELLUNO. Partirà ai primi di novembre in provincia di Belluno la campagna vaccinale contro l’influenza. Le due Usl si stanno in questi giorni accordando sulla data esatta dell’avvio.
L’Usl 1, sulla scorta dell’esperienza dello scorso anno, ha già acquistato circa 18.500 dosi che saranno a disposizione delle fasce di popolazione più a rischio, vale a dire cardiopatici, persone con problemi respiratori, over 65enni, bambini con più di sei mesi affetti da patologie specifiche, medici, personale assistenziale, familiari a contatto con soggetti a rischio, forze armate, vigili del fuoco, volontari di protezione civile, addetti delle case di riposo, delle scuole e della Pubblica amministrazione. La campagna terminerà a dicembre.
«Quest’anno le componenti del vaccino», spiega il direttore del Dipartimento di prevenzione e del Servizio di igiene e sanità pubblica, Fabio Soppelsa, «sono cambiate: in base a quanto evidenziato dal Centro nazionale di sorveglianza virologica, sono stati identificati i ceppi più frequenti per questa stagione. Rimarrà sempre il ceppo H1N1dell’influenza suina pandemica, ma si aggiungerà il ceppo A/H3N2 Switzerland che sostituisce il California dello scorso anno, e poi c’è il ceppo B Phuket».
La protezione indotta dal vaccino comincia due settimane dopo l’inoculazione e dura per un periodo di sei - otto mesi, poi tende a declinare. Per tale motivo, visto che possono cambiare i ceppi in circolazione, è necessario sottoporsi a vaccinazione antinfluenzale all’inizio di ogni nuova stagione influenzale. I vaccini saranno a disposizione nei vari servizi di prevenzione al San Martino e anche nei distretti, e dai medici di base in forma gratuita per le fasce a rischio, a pagamento per gli altri. «Non dimentichiamo che lo scorso inverno, l’influenza è stata particolarmente virulenta, tanto che si sono avuti tanti casi gravi (i pronto soccorso erano presi d’assalto di giorno e di notte, ndr) e anche qualche decesso di persone già di per sé debilitate. Il consiglio, quindi», conclude Soppelsa, è di vaccinarsi onde evitare problemi e complicanze». (p.d.a.)
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