Influenza, boom di vaccinazioni I medici: «Terminate le scorte»
È boom di vaccinazioni contro l’influenza in provincia. I medici di famiglia e gli stessi farmacisti parlano di aumenti che superano il 40% rispetto allo scorso inverno. E intanto i vaccini iniziano a scarseggiare sia negli ambulatori dei medici di medicina generale che nei distretti sanitari. Ma le case farmaceutiche produttrici hanno già esaurito le scorte.
Il fiduciario del sindacato dei camici bianchi non riesce a spiegarsi un fenomeno del genere, dicendosi incredulo del successo che sta avendo il vaccino antinfluenzale. «Nella medicina di gruppo integrata di Cavarzano dove opero», spiega Fabio Bortot, «le dosi le abbiamo finite la settimana scorsa e pertanto abbiamo chiesto all’Usl e al Dipartimento di Prevenzione di rifornirci di ulteriori quantitativi. So anche di altri colleghi che ancora prima di noi hanno terminato le scorte. E questo ci lascia piacevolmente sorpresi. Anche chi negli anni scorsi mostrava qualche titubanza, ha chiesto di essere immunizzato».
L’Usl aveva acquistato 34 mila dosi, sulla scorta anche delle esigenze e del numero dei soggetti a rischio. Quest’anno alla lista delle fasce deboli è stata aggiunta, per la prima volta, anche quella dei donatori di sangue. «Abbiamo visto molti donatori vaccinarsi», spiega Fabio Soppelsa, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Usl 1, «ed effettivamente l’impressione che abbiamo ad oggi è che ci sia un aumento di immunizzati. Ma i conti li faremo a gennaio, quando anche dai medici di famiglia avremo con precisione il numero di quanti si sono sottoposti alla vaccinazione. Comunque le dosi sono andate via quasi tutte e quello che è rimasto è ben poca cosa».
In crescita anche la vendita dei sieri antinfluenzali nelle farmacie bellunesi. «Ad oggi, dopo un breve report tra i colleghi, si registra un terzo in più di vaccinati rispetto allo scorso anno», precisa Roberto Grubissa, presidente di Federfarma Belluno, che raccoglie i dati delle persone che, pur non rientrando nelle fasce a rischio, decidono ugualmente di immunizzarsi a proprie spese.
E mentre c’è la corsa alla vaccinazione (la campagna si chiude a fine dicembre), l’influenza sta facendo la sua prima comparsa in provincia. «Ci è stato segnalato qualche caso in provincia di influenza vera e propria con febbre, dolori articolari e raffreddore, ma il picco vero e proprio solitamente è atteso tra gennaio e febbraio», precisa Soppelsa. «Anche a livello veneto si inizia a registrare qualche caso, ma se dovesse capitare come l’anno scorso, il picco qui potrebbe arrivare con qualche settimana di ritardo rispetto al resto dell’Italia. Comunque sia, siamo pronti». —
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