Influenza, è assalto al Pronto soccorso
Oltre duemila accessi negli ospedali del distretto di Belluno nei primi nove giorni del nuovo anno
BELLUNO. Assalto ai Pronto Soccorso bellunesi e super lavoro per i medici che ci lavorano.
Tra Belluno, Pieve di Cadore, Agordo e Cortina, nei primi nove giorni del nuovo anno gli accessi al reparto dell’emergenza sono stati 2.109, per una media di 234 al giorno. Un dato che la direzione medica del San Martino definisce identico a quello registrato nello stesso periodo dello scorso anno, quando le persone che avevano richiesto le cure dei medici dell’emergenza erano state 2.128.
A far schizzare in su la curva degli accessi a questo servizio è sicuramente l’epidemia influenzale, che sta colpendo in questi giorni la provincia di Belluno. La maggior parte dei pazienti del Pronto soccorso, come riporta la direzione ospedaliera, «sono perlopiù anziani con patologie croniche respiratorie o cardiocircolatorie, i cui sintomi si sono aggravati anche per l’arrivo dell’influenza. Da non dimenticare il fatto che anche tanti turisti si sono rivolti ai nostri ospedali durante le festività».
«A oggi», sottolineano dal San Martino, «non ci sono stati casi talmente gravi da dover ricorrere all’intervento delle terapie intensive. Si tratta di patologie tutte trattabili e in linea con il periodo invernale che stiamo vivendo, periodo che porta con sé sempre tante malattie».
Visto l’arrivo del picco epidemico di influenza, l’Usl 1 invita i bellunesi «a ricorrere agli strumenti della rete territoriale, cioè ai medici di famiglia: chi è affetto da problematiche sanitarie minori, può rivolgersi con fiducia al proprio medico di base e negli orari notturni, festivi e prefestivi alla guardia medica. Un uso non appropriato dell’accesso ai servizi di Pronto soccorso va infatti a discapito di coloro che, per urgenza o gravità della patologia in atto, vengono classificati al triage con codici di priorità che implicano una presa in carico più tempestiva».
Nella settimana fino al 31 dicembre scorso, erano 23.605 le persone colpite da influenza in Veneto (4,91 casi ogni mille abitanti). Molti gli uffici pubblici e privati costretti ad affrontare le proprie pratiche con il personale praticamente dimezzato proprio per essere incappato nel virus. E la settimana in corso, secondo le stime regionali e dei medici sentinella (i 104 medici di famiglia individuati su tutto il territorio veneto per registrare questo fenomeno), sarà proprio quella con la maggiore incidenza di malati.
Per tutti, malati e sani, restano valide le principali norme igieniche per evitare il contagio, vale a dire usare il fazzoletto per starnuti e colpi di tosse, lavare spesso le mani e ai primi sintomi mettersi a letto, bevendo molto e assumendo sia farmaci antipiretici contro la febbre alta e sia quelli contro la tosse.
(p.d.a.)
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