Influenza, super lavoro al Pronto soccorso
BELLUNO. Super lavoro negli ospedali della provincia di Belluno a causa dell’influenza. Il virus, quest’anno forse più aggressivo degli anni precedenti, pare non aver risparmiato nessuno, e i più colpiti restano gli anziani e i bambini. E sono moltissime le persone colpite dalla malattia che si rivolgono direttamente alle cure dei Pronto soccorso dell’Usl 1.
Al San Martino di Belluno, ad esempio, nel mese di dicembre e gennaio si è registrato un superlavoro: circa 1.330 i pazienti in più rispetto all'anno precedente, complice appunto l'influenza con una media di oltre 100 pazienti al giorno. A gennaio sono stati dimessi 18 codici rossi, 409 gialli, 1.247 verdi e 1.686 bianchi..
L’aumento degli accessi al Pronto soccorso e gli effetti abbastanza pesanti di questi virus influenzali hanno costretto, spesso, i sanitari a decidere per il ricovero dei pazienti. Soprattutto se si trattava di anziani. E questo ha messo in difficoltà l’accettazione nei reparti, tanto che di frequente i pazienti sono finiti ricoverati in reparti che niente avevano a che vedere con le loro patologie. «Per fortuna», spiegano dalla direzione generale dell’azienda sanitaria, «insieme alla direzione medica ospedaliera e a tutti i reparti interessati siamo riusciti a dare risposte a tutti i pazienti, ricoverando chi ne aveva bisogno».
Stessa cosa è accaduta anche nel nosocomio di Feltre, dove il super lavoro non è mancato di certo.
Al Pronto soccorso di Belluno i tempi di attesa mediamente si sono tenuti nella norma, intorno ai 10 minuti per i codici gialli, 30’ per i verdi, 50 minuti per i bianchi. Mentre per i codici rossi l’attesa è «come sempre», tiene a precisare l’Usl 1, «inesistente».
Anche negli ospedali di Pieve di Cadore e di Agordo si è registrato un aumento di pazienti per problematiche legate a complicanze da influenza.
Intanto, però, come registra il Sistema di sorveglianza veneto dell’influenza, il tasso di incidenza è in lieve calo, segno che siamo in fase remissiva. La settimana scorsa, comunque, a livello veneto sono stati segnalati 1.066 nuovi casi, per un’incidenza totale di 86,7 malati per 10 mila abitanti. I più colpiti, ora sono i bambini.
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