Informatica, gli enti pubblici a Belluno lanciano la rivoluzione soft
I servizi andranno in rete, partono i corsi di formazione per gli anziani
BELLUNO. Superare le asperità del vivere in montagna con l'informatica, accorciando così sia le distanze fisiche che culturali. E' questo l'obiettivo della Prefettura di Belluno, convinta della necessità di una rivoluzione soft, rivolta soprattutto a chi il computer non lo usa. In una provincia sempre più anziana il problema è proprio questo: formare e informare tutti. Da qui l'annuncio del consorzio Bim Piave, che presto partirà con iniziative a favore delle fasce più "mature" della popolazione. Il ragionamento è estremamente realista: in una pubblica amministrazione dove tagli e ottimizzazione vanno avanti di pari passo, l'uso delle tecnologie è diventato un imperativo categorico. Un'esigenza per abbattere i costi, ma anche per dare risposte più veloci ai cittadini- utenti. Detta così sembra facile, in realtà le insidie sono innumerevoli, a partire proprio dalla preparazione culturale dei dipendenti degli enti pubblici e dei semplici cittadini. La questione tecnologica, infatti, è prima di tutto "culturale". Questo il concetto che è stato ribadito in Prefettura nel corso di un seminario sui progetti di innovazione e qualità dei servizi, progetti che nel Bellunese non mancano. Giovanni Piccoli, presidente del Bim Piave, ne ha elencati alcuni, dalla digitalizzazione dei piani di protezione civile alla gestione informatizzata delle ferrate, passando per quella dei punti luce e dei buoni mensa, che presto coinvolgerà dieci tra i principali comuni della provincia. E non si tratta di un vezzo: «In questo modo risparmiamo tempo ed energia», afferma Piccoli. Eliminare la burocrazia, insomma, conviene a tutti: al cittadino, ma anche ai dipendenti pubblici - che in tempi di crisi, assunzioni bloccate e tagli - potranno così occuparsi di altro. L'informatizzazione riguarderà soprattutto i servizi, settore che interessa principalmente le fasce più deboli, proprio quelle che hanno meno dimestichezza con gli strumenti dell'informatica. A loro sarà dedicata una serie di iniziative di formazione. Un primo esperimento dedicato agli over 60 è stato portato avanti dal Bim, che si prepara a una serie di incontri sul territorio. «Da parte nostra, faremo di tutto per rendere le applicazioni il più semplici possibile», l'impegno del prefetto Carlo Boffi, che porta l'esempio dei cellulari dedicati agli anziani. «Sono tecnologie alla portata di tutti». Ma l'informatica darà una mano anche agli stranieri: la Prefettura è una delle prime in Italia a essersi dotata di video nella lingua di origine degli immigrati, dal cinese all'arabo. E dell'esigenza di semplificare la macchina burocratica hanno parlato anche il presidente della Camera di commercio, Paolo Doglioni, e il procuratore capo Domenico Labbozzetta. «Digitalizzare non significa soltanto mettere in rete gli archivi cartacei», ha affermato Corrado Petrucco, docente universitario a Padova, «bensì avvicinare la pubblica amministrazione ai cittadini, soprattutto a quelli che vivono in condizioni disagiate». Presenti una trentina di rappresentanti dei Comuni. Quella tecnologica sarà la loro prossima sfida.
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