Infortunata, non le portano la carta Inail

BELLUNO. Storie di ordinari disservizi. Soffrire di un infortunio, sulla strada per il lavoro può costare anche una fastidiosa, oltre che dolorosa perdita di tempo, quando si tratta di aspettare a...

BELLUNO. Storie di ordinari disservizi. Soffrire di un infortunio, sulla strada per il lavoro può costare anche una fastidiosa, oltre che dolorosa perdita di tempo, quando si tratta di aspettare a casa il questionario dell’Inail. È successo a una donna di Limana, che svolge la propria attività lavorativa in città e quel fondamentale documento è stata costretta ad andare a prenderselo, malgrado i dolori. Altrimenti forse non le sarebbe mai arrivato per posta. Come forse le stesse cartoline dei colleghi, in arrivo dalle località di villeggiatura.

Per cominciare a capirsi meglio, l’Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli Infortuni sul lavoro si occupa in particolare del lato assicurativo, ma anche di quello assistenziale e preventivo. L’ente decide se quello che, in termini tecnici, si chiama infortunio in itinere è indennizzabile su procedimento amministrativo, che comincia con la denuncia di infortunio. Subito dopo si deve compilare un questionario rivolto all'infortunato o ai suoi aventi causa, oppure, nel caso di lavoratore dipendente, al datore di lavoro.

Le dicono che è stato spedito il 4 agosto, ma fino a ieri sera niente era piovuto nella buchetta delle lettere: «Sono passare delle settimane e, a un certo punto, sono stata costretta ad andare a prendere personalmente questo questionario da compilare, che fra l’altro incide sul pagamento o meno dei ticket per le visite necessarie a curare il mio problema. Stavo andando al lavoro, quando sono finita rovinosamente a terra e, da allora, non posso che essere in malattia. Capisco che ci siano state di mezzo le vacanze, ma credo di avere diritto anche a un maggiore rispetto da parte di chi dovrebbe recapitarmi la corrispondenza. Il tragitto tra l’ufficio postale di Belluno e quello di Limana non può essere così lungo. Metti che possa arrivarmi nelle prossime ore, ma ormai non serve più, dal momento che sono andata a ritirarlo».

Bisognerebbe capire se il problema riguarda soltanto quel tipo di corrispondenza o tutta: «Adesso che ci penso, in queste ultime due settimane non mi è arrivato niente e questo è obiettivamente strano. A questo punto, il disservizio che sto lamentando io potrebbe riguardare anche tutti i miei vicini di casa».

Gigi Sosso

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi