Infrastrutture, quale futuro per la società?

I sindaci si interrogano: «È strategica nel settore energia». Ma c’è la gara del gas all’orizzonte

BELLUNO. Bim Infrastrutture può diventare la società energetica della provincia. Il futuro è tutto da scrivere, e dipenderà dall’esito della gara del gas, ma ieri nell’assemblea dei soci il tema è stato messo sul tavolo. Lo ha tirato fuori Mario Manfreda, sindaco di Lozzo, mentre si discuteva del rinnovo del mandato all’amministratore unico Bruno Zanolla. La scelta dei sindaci, ieri, è stata quella di confermare Zanolla per un esercizio, per dare continuità alla società visto che il 30 aprile scade il bando per la gara del gas.

Mentre Paolo Perenzin (Feltre) e l’assessore Busatta (Belluno) hanno chiesto di inserire agli atti l’impegno preciso dei sindaci a definire un metodo per le nomine nelle partecipate, Bortolo Sala (Birca) e Mario Manfreda hanno posto il tema dei contenuti: «Dopo la gara del gas dovremo parlare di cosa vogliamo fare da grandi», ha detto Sala. «Sull’idroelettrico non siamo tutti d’accordo (Bim Infrastrutture costruisce e gestisce gli impianti per conto dei Comuni, ndr), ma cosa vogliamo fare della nostra società?».

Infra dovrebbe partecipare alla gara per il nuovo affidamento del ramo gas. Sono in corso contatti con le banche, perché servono soldi per essere della partita. Qualora le reti dovessero passare di mano, si aprirebbe un capitolo che i sindaci vogliono affrontare per tempo: il futuro della società. «Bim Infrastrutture ha un ruolo strategico, come società energetica per la nostra provincia?», ha suggerito Manfreda. «Dobbiamo iniziare a parlarne, può averlo». Anche perchè, «nei prossimi anni scadranno molte concessioni idrauliche: perché non possiamo immaginare che i nostri Comuni, attraverso la società, possano acquisirle?». Domande sulle quali gli amministratori vogliono confrontarsi, a partire dall’estate.

Ieri, intanto, è stato approvato all’unanimità (astenuto Feltre) il bilancio di esercizio 2016 della società. L’anno si è chiuso con ricavi netti di circa 10,2 milioni di euro, in linea con il risultato del 2015. Il valore della produzione, complessivamente di 13 milioni di euro, è ripartito in 7,6 milioni derivanti dal ramo gas e 4,7 milioni dal ramo idroelettrico. I costi della produzione si attestano a 11,5 milioni di euro. Positivo anche il margine operativo lordo (1,5 milioni). Gli altri settori, tra i quali il teleriscaldamento, evidenziano un margine positivo di 105 mila euro. «L’utile generato, detratte le imposte, è complessivamente di 838 mila euro», ha spiegato Zanolla. «Un valore significativo, che accresce il valore patrimoniale della società». Solida, ha aggiunto l’amministratore unico, con un patrimonio di 34,2 milioni di euro (in aumento rispetto al 2015).

Gli investimenti sono stati di 2,2 milioni di euro per allacciamenti di utenza alle reti del gas e del teleriscaldamento e opere nel settore idroelettrico. L’anno scorso sono entrati in funzione gli impianti (dei Comuni) di Ponte Malon e sul Missiaga. È stato inoltre eseguito il primo parallelo dell’impianto a coclea in località ex Cartiera nel Comune di Quero Vas: l’opera è in fase di ultimazione. Quest’anno è prevista la realizzazione delle centraline a San Tomaso e Santo Stefano.

L’anno scorso le 33 centraline operative (venti su acquedotto, tredici su corso d’acqua) hanno fruttato ai Comuni bellunesi 3.144.000 euro. «Abbiamo prodotto 24 gigaWattora di energia elettrica totalmente verde e evitato emissioni di anidride carbonica pari a 11.400 tonnellate», ha aggiunto Zanolla.

I debiti con le banche ammontano a 18,6 milioni di euro (erano 22 a fine 2015), quelli con i Comuni sono stati azzerati, compreso il debito ereditato da Gsp. (a.f.)

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