Ingegnere assolto dall’accusa di falso
LONGARONE. Un errore, non un falso. Riccardo Speranza della Edil Longarone è stato assolto dal reato di falsità ideologica commessa da un privato in atto pubblico, perché il fatto non sussiste. Le fatture relative ad alcuni lavori erano del 2010, mentre le autocertificazioni di un anno prima, ecco perché ieri mattina l’ingegnere era a processo, nell’aula al primo piano del palazzo di giustizia.
Dopo aver prodotto queste sette fatture al giudice Cristina Cittolin e rinunciato a sentire un paio di testimoni, preferendo riferirsi alle sommarie informazioni raccolte dai carabinieri, l’avvocato difensore Giovanni Degli Angeli ha smontato l’accusa, parlando di un banale errore di battitura. Un refuso, come quando sul giornale c’è uno sbaglio in una parola. Non è una data falsa, ma semplicemente sbagliata, in altre parole un falso innocuo, senza alcuna conseguenza pratica. Fra l’altro, non c’è nemmeno un dolo: nessun interesse a metterlo in atto. Cittolin ha preso nota, emettendo dopo qualche minuto una sentenza di assoluzione, perché il fatto non sussiste. Passeranno 30 giorni, per poter leggere le motivazioni della decisione. (g.s.)
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi