Ingrassia: «I bellunesi gente perbene»

Il questore va a Varese, si occuperà anche di Malpensa ed Expo. Il rammarico: «Non aver preso prima quelli dell’Audi»
Di Gigi Sosso
Attilio Ingrasssia, il nuovo questore di Belluno
Attilio Ingrasssia, il nuovo questore di Belluno

BELLUNO. Volo verso Varese. Dove, tra le altre cose, il questore Attilio Ingrassia dovrà preoccuparsi dell’aeroporto di Milano Malpensa e dell’Expo 2015. Due robette da niente, insomma. Ma sarebbe rimasto volentieri in città: il fatto è che chi fa il suo mestiere dorme spesso con un occhio aperto e deve avere sempre la valigia pronta sotto il letto. L’addio ai ragazzi di via Volontari della Libertà lunedì prossimo, nel frattempo non basteranno paste, prosecco e strette di mano: un servizio bisognerà farlo anche al ristorante, in attesa di lasciare il ruolo a Michele Morelli, che arriva dalla Polstrada del Friuli Venezia Giulia di Trieste.

Prima dei saluti, un bilancio della sua esperienza bellunese: «Sono arrivato qui nel settembre del 2011 e, dopo questi anni insieme ai bellunesi, devo dire che lascio una parte del mio cuore. C’è stato il battesimo della nomina da questore e ho potuto lavorare con colleghi molto capaci, in un tessuto sociale davvero molto interessante. Sono stato molto bene ed è vero che non mi muoverei da qui, ma la vita di un questore è questa. Bisogna sempre essere pronti ai cambiamenti. Il bilancio è positivo e posso confermare la mia prima impressione: siete gente perbene. Basta guadagnarsi la vostra fiducia e date tutto quello che avete. Sono siciliano e, quindi, molto sensibile al tema dell’accoglienza. Mi ritengo fortunato, per aver trovato il grimaldello per la vostra stima».

Ma in mezzo a parecchi aspetti positivi, c’è anche qualche inevitabile rammarico. Tutto bello non può essere: «Sicuramente. Uno di questi è il non essere riusciti ad avviare i lavori alla caserma Fantuzzi. Anche perché abbiamo ricevuto un’istanza di sfratto per l’attuale sede della Digos. Avrei voluto partire, purtroppo non mancano i problemi economici. L’altro discorso è più di carattere professionale: abbiamo vissuto un periodo molto difficile, legato ai furti in appartamento e mi sarebbe piaciuto venire a capo con un certo anticipo di questa banda dell’Audi, ma posso assicurare che l’impegno è stato massimo da parte di tutti e non ho mai sottovalutato l’aiuto fornito da cittadini abituati a rispettare la legge».

Importanti anche le relazioni con le altre forze di polizia: «Possiamo dire di aver lavorato in un clima di grande collaborazione, sia con i cugini dell’Arma dei carabinieri che con le altre forze. Senza dimenticare le istituzioni, in un prezioso lavoro di squadra. Posso aggiungere di essere riuscito a costruire anche dei rapporti di amicizia, che mi auguro durino anche dopo che me ne sarò andato in Lombardia».

Dove la sfida è più importante: «Cominciamo con l’Expo, che è già un impegno notevole. Ma giorno per giorno mi aspetta anche uno scalo internazionale come Malpensa. Ad ogni modo, sono pronto, ci mancherebbe».

Un consiglio al nuovo arrivato Morelli? «Non lo conosco bene, ma qualche volta ci siamo incontrati. Quello che ci vuole assolutamente, in una provincia come questa è la pazienza di ascoltare tutti, accanto all’altrettanto necessaria umiltà».

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