Inps, i telefoni sono fuori uso da una settimana

L’onorevole De Carlo di Fratelli d’Italia presenta un’interrogazione. Disagi per i patronati nel gestire le pratiche degli utenti
La sede dell' Inps a Pontedera (Pisa). ANSA/STRINGER
La sede dell' Inps a Pontedera (Pisa). ANSA/STRINGER



Linee telefoniche interrotte negli uffici Inps. Ma non è un problema solo di Belluno, bensì di tutta Italia. Il disservizio va avanti da una settimana e pare che la soluzione non sia propriamente dietro l’angolo. Un problema non indifferente che è stato denunciato dal sindacato e dal parlamentare Luca De Carlo. Non sono solo patronati e cittadini a non potersi mettere in contatto con l’istituto italiano più famoso e conosciuto, visto che gestisce le pensioni (un argomento alquanto scottante), stessa sorte tocca ai dipendenti, impossibilitati a comunicare tra loro tramite il telefono. L’unica cosa che pare funzionare all’interno dell’istituto è Internet e tutti i servizi connessi, come la posta elettronica.

L’interrogazione

Sulla situazione che sta creando non pochi disagi a utenti e personale, ha presentato un’interrogazione il deputato di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo, insieme ai colleghi Deidda e Rizzetto. «Si tratta di un’interrogazione per informare il Governo di quanto sta accadendo e nella quale chiediamo di intervenire urgentemente per ripristinare il normale servizio, individuando le responsabilità di quanto sta accadendo», scrive l’onorevole bellunese. «Sembra che il vecchio sistema Nec venga sostituito dal nuovo Wildix», sottolinea il sindaco di Calalzo nella sua veste di parlamentare. «Il problema è che non solo non c’è stata alcune comunicazione rispetto al disservizio ma, come denunciato dalle sigle sindacali, il nuovo sistema presenta più di un interrogativo e criticità evidenti in un momento di grande fibrillazione per l’utenza».

La rabbia dei sindacati

Del disservizio si sono accorti fin da subito i patronati del sindacato che più di tutti interagiscono con l’istituto di previdenza. «A dire la verità», precisano Stefano Gris dell’Inas Cisl e Mara Carlin dell’Inca Cgil, «la situazione non ci ha creato troppi disagi, visto che da tempo i nostri uffici comunicano solo via Internet e posta elettronica con l’Inps. Per raggiungerlo telefonicamente ci hanno assegnato, già da qualche anno, delle fasce orarie precise, previa prenotazione. Per quanto riguarda gli utenti privati, invece, da tempo i cittadini non si avventurano a chiamare gli uffici previdenziali, visto che l’introduzione del numero verde non ha fatto altro che scoraggiare i contatti diretti».

Qualche disagio, comunque c’è stato. «Abbiamo avuto qualche rallentamento nei tempi di risposta ai nostri quesiti. Speriamo», concludono i due referenti dei patronati, «che la situazione si possa risolvere nel migliore dei modi, ma soprattutto in tempi veloci, per diminuire al massimo i disagi e le difficoltà per il nostro lavoro». —


 

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