Inquinamento, Pm10 alle stelle. Otto sforamenti in tredici giorni

Pesano le mancate precipitazioni e il ristagno dell’aria nella vallata Feltrina. Anche nel 2018 l’inizio era stato disastroso, poi l’anno si è chiuso a quota 27

FELTRE. Otto sforamenti delle polveri sottili in tredici giorni. Sembrano lontani anni luce i dati che appena due settimane fa certificavano appena 28 sforamenti in tutto il 2018. Un dato ben al di sotto delle 35 giornate ammesse nell’arco dell’anno solare e che era stato giustamente salutato con soddisfazione dall’amministrazione comunale e dall’assessore all’ambiente Valter Bonan. Il quale, comunque, era stato il primo a sostenere che la strada da fare era ancora tanta e che la conformazione della Vallata Feltrina ha un peso importante nell’agevolare il ristagno dell’inquinamento.. Così, dopo la prima settimana dell’anno nuovo con tre sforamenti, eccone altri cinque nel periodo che va dal 7 al 13 gennaio con livelli che tendono a salire mano a mano che passano i giorni, non piove e non nevica. Sabato e domenica, in particolare, le Pm 10 hanno toccato rispettivamente i 67 e i 73 microgrammi per metro cubo contro i 50 microgrammi previsti dalla legge. Altri tre superamenti si sono registrati il lunedì, martedì e mercoledì con 51, 66 e 52 microgrammi. La centralina Arpav è sempre quella di via Colombo. Va detto che l’inizio del 2018 era stato altrettanto negativo: cinque sforamenti nei primi sette giorni. Poi sappiamo com’è andata a finire, anche se sul dato del 2018 ha pesato molto l’autunno estremamente mite che ha caratterizzato il Feltrino. In pratica gli impianti di riscaldamento hanno cominciato a funzionare un mese dopo rispetto alle abitudini. Un clima insolito che ha permesso di certamente di abbassare l’uso delle vecchie stufe che sono in cima alla lista dei sospetti per l’elevato inquinamento, ma che poi ha fatto pagare un prezzo salatissimo alla città con l’episodio di maltempo di fine ottobre.

La svolta, secondo i meteorologi, potrebbe arrivare tra giovedì e venerdì, ma il condizionale è d’obbligo perché azzardare previsioni oltre le 72 ore non offre grandi garanzie. Il rischio in questi giorni è quello di infilare altri sforamenti che andrebbero a ridurre il tesoretto a disposizione della città per restare anche quest’anno entro il limite di 35 giorni fuori legge. Una situazione contro cui il Comune non può fare nulla in termini di azioni immediate, se non continuare a perseguire quella politica di progressivo efficientamento degli impianti di riscaldamento vetusti.

Una pratica avviata l’anno scorso con i fondi messi a disposizione dallo stesso Comune di Feltre, che ha reiterato l’iniziativa anche in questo 2019. Un’opportunità per sostituire le vecchie stufe con altre più moderne attingendo a una serie di contributi che possono abbattere sensibilmente i costi dell’operazione. —



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