Inseguimento con spari da Montebelluna a Limana, ladro arrestato

Lo straniero a bordo di un'Alfa Mito non si era fermato a un controllo nel Trevigiano ed era fuggito lungo la Sinistra Piave: ammanettato a Limana
L'uomo inseguito e arrestato (foto Irene Aliprandi)
L'uomo inseguito e arrestato (foto Irene Aliprandi)

LIMANA. Inseguito lungo tutta la provinciale 1, fermato a Limana sparando contro l’auto che stava guidando. Ieri pomeriggio si è scatenata una caccia all’uomo in Valbelluna. È iniziata a Montebelluna, si è conclusa a Limana, all’ingresso del paese, dove i carabinieri hanno arrestato un uomo bloccandolo a terra mentre tentava di fuggire a piedi. L’uomo (un extracomunitario privo di documenti) è stato portato in carcere a Baldenich con l’accusa di furto, resistenza a pubblico ufficiale e violenza perché nella collutazione con i militari ha cercato di divincolarsi utilizzando anche un taser.

L’allarme. Sono circa le 16 quando i carabinieri di Montebelluna notano un’auto parcheggiata in paese. Controllano la targa e verificano che è stata rubata nella notte fra sabato e domenica a Padova. A bordo c’è un uomo, quando i militari si avvicinano estrae dal marsupio che porta in grembo una pistola e spara due colpi (solo in seguito si scoprirà che l’arma era a salve) contro di loro. Poi fugge, prendendo la strada provinciale 1, della sinistra Piave. Si dirige verso il Bellunese, inseguito dai carabinieri che si mantengono a distanza considerando che l’uomo è armato e pericoloso. Nel frattempo avvertono i colleghi di Feltre e Belluno.

L’inseguimento. L’uomo, a bordo di una Alfa Mito, arriva a Busche e continua la sua corsa lungo la Sp1. Entra nell’abitato di Lentiai, sempre inseguito dai carabinieri e dalla Polizia, che collabora all’operazione. Torna sulla provinciale, corre verso Mel, Trichiana. Alla rotatoria di Villa prende la strada che porta in centro a Limana. Le forze dell’ordine continuano a inseguirlo. La sua folle corsa si arresta dall’altra parte del paese, a poche decine di metri dalla rotatoria di La Cal. È qui che i carabinieri lo braccano.

L’arresto. Le auto delle forze dell’ordine sono appostate alla rotonda. L’uomo forza un posto di blocco (il frontale della Mito è pesantemente danneggiato) ma i carabinieri sparano contro l’auto. Sulla carrozzeria si vedono bene i buchi lasciato dai proiettili. Viene colpito il motore, l’auto muore all’altezza della lavanderia e dell’ambulatorio veterinario in via La Cal. L’uomo esce di corsa dalla macchina, prova a scappare a piedi. I carabinieri lo inseguono e lo bloccano a terra. Nella collutazione il malvivente cerca di divincolarsi e utilizza anche un taser, un dispositivo per la difesa che rilascia scariche elettriche. I carabinieri però riescono ad ammanettarlo e a mettere fine alla sua corsa.

Il paese attonito. Le sirene delle pattuglie si sono sentite distintamente in tutta la Valbelluna. Quando nei cieli di Limana ha cominciato a volare anche l’elicottero dell’Arma, le persone hanno avuto la certezza che fosse successo qualcosa di serio. L’uomo ha attraversato mezza Valbelluna cercando di sfuggire alle forze dell’ordine, compresi dei centri abitati, e sono stati esplosi colpi di arma da fuoco che hanno creato un certo scompiglio fra la popolazione. L’ingresso del paese (lato La Cal) è stato bloccato dal momento dell’arresto (le 16.45) e la strada è rimasta chiusa fino a sera, quando l’uomo è stato portato in carcere.

Lo spiegamento di forze. L’inseguimento ha coinvolto decine di uomini, fra carabinieri di Montebelluna, Feltre e Belluno e agenti della Polizia. «Dovremo fare diversi accertamenti, perché l’uomo non aveva documenti con sè», racconta il comandante provinciale dei carabinieri di Belluno, il colonnello Giorgio Sulpizi. «La reazione che ha avuto alla vista dei colleghi di Montebelluna appare spropositata, bisognerà capire da cosa stesse scappando e perché». Ieri sera il colonnello si è messo in contatto con il sostituto Procuratore di turno, la dottoressa Katjuscia D’Orlando e da oggi si comincerà ad indagare sul passato dell’uomo, che ha commesso reati in almeno tre province: Padova, dove è stata rubata l’auto, Treviso e Belluno. «Non sappiamo se abbia precedenti, è tutto da chiarire». Di sicuro l’uomo dovrà rispondere delle accuse di furto o ricettazione (non si sa se abbia rubato lui l’auto a Padova o se la stesse solo guidando), resistenza a pubblico ufficiale e violenza. La Alfa Mito è stata messa sotto sequestro.

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