«Insostenibile il buco da 33 milioni di euro»
BELLUNO. «Una perdita di 33 milioni di euro è insostenibile per la sanità bellunese. I costi per affrontare servizi almeno simili alla pianura sono sempre maggiori con una popolazione in continuo invecchiamento. È ora che la regione Veneto decida se crede in questo territorio o se semplicemente punta all’estinzione dei bellunesi». Il deputato del Movimento 5 Stelle Federico D’Incà non usa mezzi termini per denunciare le criticità legate alla sanità in provincia di Belluno e si rivolge a Zaia invitandolo a intervenire in modo concreto. «Stiamo ancora aspettando il finanziamento per il nuovo pronto soccorso dell’ospedale di Agordo dove sono già pronti i 2,5 milioni di euro che i Comuni di confine dell’Agordino, con grande maturità, vogliono investire sulla struttura ospedaliera. Sorge poi spontaneo il dubbio che non ci siano nemmeno i soldi per la continuazione dell’operatività del Codivilla di Cortina». E allora D’Incà invita Zaia «a venire nel Bellunese - prosegue il Parlamentare dei 5 Stelle - e spieghi cosa vuol fare. Ormai sembra venire alla luce che sotto la richiesta dell’addizionale Irpef per 220 milioni per la Pedemontana veneta, sembra nascondersi ben altre difficoltà di bilancio della Regione. La Pedemontana è lo specchietto per le allodole per alzare le tasse ai veneti e coprire i buchi di bilancio di una gestione deficitaria che ha visto Zaia e la Lega comandare per troppi anni una Regione che ha bisogno, invece, di nuovo piano di programmazione a partire proprio dalla sanità e di una nuova politica che pensi alle cose da fare e non alle forbici per tagliare i nastri», conclude D’Incà.
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