FELTRE Un’accusa precisa, di quelle pesanti: razzismo da parte dei tifosi avversari nei confronti di un calciatore di colore, per di più in un campionato giovanile. Ad arrabbiarsi è il Giorgione, mentre a finire sul banco degli imputati è il pubblico dell’Union Feltre. Tutto sarebbe accaduto domenica mattina al Boscherai, in occasione della sfida di cartello del campionato Giovanissimi Elite. Di fronte i ragazzi verdegranata e rossostellati dell’annata 2003, in un incontro vinto 2-0 dai bellunesi.
Al termine del primo tempo viene però espulso dall’arbitro Andrea Guarnieri di Belluno un giocatore della squadra trevigiana, che al provvedimento reagisce in maniera piuttosto animata. Puntuale arriva la squalifica, con il ragazzo in questione costretto a rimanere fuori fino al 31 dicembre, si legge nel comunicato del giudice sportivo, «per comportamento minaccioso nei confronti di un avversario e, dopo la notifica dell’espulsione, per aver spinto con le mani al petto l’arbitro, facendolo indietreggiare».
A rincarare la dose però ci pensa il consueto commento alla giornata delle giovanili sul sito del Giorgione, che della partita scrive: «L’avversario ha fatto di tutto per innervosirci con parole e percosse fisiche e qualcuno non ha resistito (…). Purtroppo la gara messa sul piano fisico e con avversari rissosi non ha permesso di esprimere tutta la nostra capacità. Episodio non gradito per tutto il primo tempo, un continuo insulto razzista nei confronti del nostro attaccante, che tra il primo ed il secondo tempo ha reagito in modo spropositato all’ennesima offesa.
L’arbitro ha decretato l’espulsione mettendo in difficoltà la squadra. Anche nel secondo tempo questo canovaccio è continuato nei confronti di altri due giocatori: uno espulso, l’altro che ha mantenuto invece la calma». Interpellati, i dirigenti del Giorgione hanno poi spiegato che gli insulti provenivano dal pubblico e, proprio per colpa delle offese al momento del ritorno negli spogliatoi per l’intervallo, il giovanissimo calciatore ha reagito rispondendo agli stessi tifosi. L’arbitro a quel punto non ha esitato a sventolargli il cartellino rosso di fronte agli spogliatoi. Proprio per questo sarebbe scattata la reazione spropositata del giocatore. Il Giorgione inoltre si lamenta perché questo atteggiamento del pubblico non è stato preso in considerazione dell’arbitro.
Secondo la versione dei castellani, il dirigente Gigi Serafin, responsabile del settore giovanile della società, sarebbe riuscito a parlare con il direttore di gara, in presenza anche di un osservatore degli arbitri. Il dirigente ha quindi sottolineato la gravità della situazione, non mediando sull’espulsione, ma facendo notare da dove è partita la miccia scatenante e chiedendo di scrivere sul suo rapporto tutte le situazioni avvenute durante il match. Richiesta quindi a conti fatti non esaudita, visto che sul referto non vi è alcuna traccia degli episodi.
L’Union non ci sta, e già la versione di mister Sandro Andreolla rilasciata lunedì alla pagina ufficiale del club verdegranata era di tutt’altro tenore. «Stiamo ai fatti: il nostro portiere subisce una carica dopo la parata a terra, si forma un capannello, il ragazzo del Giorgione reagisce con veemenza, tanto che i suoi stessi compagni faticano ad arginarlo. Ma la partita riprende e tutto pare essere rientrato nella normalità. Finisce il primo tempo, e quello stesso ragazzo va a cercare l’arbitro ed a protestare: viene espulso, e lì si fa prendere dalla rabbia».