Internet è troppo lenta a Seren scatta la protesta
SEREN DEL GRAPPA. Per scaricare un documento ci vogliono diversi secondi di pazienza, per caricare un video alcuni minuti di passione. E meglio non parlare dei grossi download di dati. Sono mesi che si rincorrono le proteste negli uffici del municipio, tanto che il sindaco Dario Scopel, esasperato non tanto dalle richieste dei suoi cittadini quanto dal disservizio della rete internet a Seren, ha deciso di scrivere alla sede Telecom di Mestre, in quanto gestore e concessionaria della linea, anche per gli altri operatori.
«Il malumore tra i cittadini ma soprattutto le imprese è forte. La capacità potenziale di trasmissione della rete Telecom nel nostro Comune sarebbe 20 Mb, che è lo stesso valore proposto dagli operatori quando si tratta di fare i contratti con i clienti. La verità però è che la velocità di download non supera i 2-3 Mb, dato confermato da un tecnico con cui ho parlato recentemente. La lentezza è cronica, non è temporanea».
Situazione irrisolvibile, se non con un diretto coinvolgimento del gestore. «Chiedo che l’azienda si attivi urgentemente perché i clienti pagano da troppo tempo per un servizio che non c’è. Tanti si sono già spostati ad altre situazioni tipo Eolo (rete satellitare), ma il servizio wi-fi non è disponibile in tutto il territorio comunale».
La lettera inviata agli uffici di Mestre riporta alcune richieste ben chiare: «Verificare con urgenza la situazione odierna dell’Adsl, in quanto ricevo da diverso tempo continue lamentele sulla lentezza della rete. Sollecitare la programmazione degli interventi che “abilitino” il territorio serenese alla potenzialità di 100 Mb, come già sta avvenendo in altri Comuni del Feltrino: il Comune che rappresento è piccolo e ciò implica che commercialmente non ci date priorità, anche se non è da trascurare la cospicua presenza di attività imprenditoriali che chiedono una rete adeguata per la movimentazione di masse di dati rapidamente. La fibra ottica è già stata posata in passato e quindi gli interventi necessari ricadono esclusivamente all’interno della centrale di Rasai».
Si tratta soltanto dell’ultimo di una serie di segnali di scarsa attenzione per i territori periferici, poco abitati ed evidentemente poco redditizi, almeno per le grosse aziende. Basti pensare allo sportello Unicredit chiuso quasi due anni fa e poi sostituito dalla Cassa rurale Primiero e Vanoi. O all’ufficio postale, salvato grazie alle battaglie condotte da Scopel anche assieme all’Anpci. Per non parlare della gestione delle strade, della situazione degli enti, della Provincia. «Se al di là delle associazioni di categoria anche le Regioni ci dessero man forte, la partita si può e si deve vincere».
Francesca Valente
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