«Interrare le linee nelle aree di pregio partendo dai monti»

L’iniziativa è di tre deputati del Partito Socialista, ha collaborato l’ex senatore bellunese Giovanni Crema

BELLUNO. La proposta è di quelle destinate a muovere qualche equilibrio. Nasce in seno al centro sinistra un'iniziativa per proporre l'interramento delle linee elettriche. L'hanno firmata i deputati del Psi Pastorelli, Locatelli e Lo Monte ma ha collaborato attivamente l'ex senatore bellunese Giovanni Crema. «Questa iniziativa può essere decisiva per risolvere il problema che da tempo impegna la nostra comunità provinciale con esiti insoddisfacenti», spiega il segretario del circolo Pd dell'Oltrardo Mario Svaluto Moreolo. E' stato lui a parlare a Crema della situazione della rete elettrica nel Bellunese. A raccontargli di come la politica sta affrontando la questione del progetto Terna.

La proposta di legge presentata dai deputati Oreste Pastorelli, Pia Locatelli e Carmelo Lo Monte prevede l'interramento delle linee elettriche e di comunicazione, per tutelare l'ambiente e il paesaggio, nei siti di importanza comunitaria (sic) e nei territori che hanno rilevanza ambientale, paesaggistica, storica o archeologica. A scadenza della concessione, il concessionario dovrà interrare i cavi. La mappatura delle aree dovrà essere eseguita dai proprietari delle linee, rapidamente. Al censimento seguirà la predisposizione del piano di intervento operativo, di durata decennale. Nella formazione del piano (articolo 4) bisognerà dare priorità di intervento alle zone montane.

La proposta di legge nasce sull'altopiano di Asiago. Qui si sono incontrati un gruppo di «vecchi amici e compagni di partito», come li definisce l'ex senatore bellunese Giovanni Crema, per trovare una soluzione a un problema che interessa anche quella zona d'Italia. «Un gruppo di lavoro ha elaborato una proposta, poi è stato contattato il deputato Pastorelli, che venne eletto nel 2013 nella circoscrizione di Venezia, Treviso, Belluno».

Grazie al suo interessamento è nata la proposta di legge, ma nel confronto politico sull'altopiano «ha collaborato anche la presidente della Provincia di Belluno, Daniela Larese Filon, contribuendo all'elaborazione delle linee politiche di questo documento», aggiunge Crema. Convinto che i cavi degli elettrodotti debbano essere interrati: «Parlo sia delle linee di trasporto che di quelle di distribuzione, perché anche queste ultime deturpano l'ambiente. E parlo sia delle linee già in concessione che di quelle che vanno sistemate».

L'interramento non è un tabù. In certe parti d'Italia si fa. «In Trentino Alto Adige, per esempio, mi pare siano molto sensibili ad accontentare le esigenze della popolazione. La nostra provincia verrebbe attraversata da un intervento massiccio», prosegue parlando del progetto che interesserà il Bellunese, «da una linea che servirà a tutti tranne che a noi, come sono tutte le grandi linee di trasporto. E l'interesse del conto economico non può prevalere, in un'area in cui ci sono le Dolomiti Unesco».

Plaudono all’iniziativa i comitati civici della Valbelluna: «Si parte da Belluno e dal Veneto con un'azione di interesse nazionale, dettata dal buon senso», spiega Gianni Pastella. «Fare squadra oltre le appartenenze politiche e i singoli interessi diventa determinante. Ci aspettiamo anche la presa di posizione delle associazioni ambientaliste (Legambiente, per esempio), che fino ad oggi poco si sono spese per chiedere la revisione del progetto di Terna nel Bellunese».

La proposta di legge è stata depositata e i deputati che l'hanno firmata stanno raccogliendo le sottoscrizioni da parte dei colleghi. «A 360 gradi», precisa Crema. «Ora è necessario fare squadra, mi auguro lo facciano i rappresentanti bellunesi in Parlamento. Una volta finita la raccolta delle adesioni, vedremo chi la appoggerà e chi no e faremo una valutazione».

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