Intossicata dal monossido, colpa del braciere in cucina

BELLUNO

Intossicata dal monossido di carbonio in una abitazione di via San Francesco: una cittadina ecuadoregna di 52 anni è stata trasferita immediatamente in camera iperbarica a Mestre per il trattamento. Non risulta in pericolo di vita ma aveva comunque un saturazione di un certo livello: la donna si stava preparando la cena su un braciere.

È stata salvata per miracolo R.E.A.B. che abita al primo piano di un edificio di via San Francesco, appena all’inizio della strada.

I vigili del fuoco hanno rilevato una concentrazione di monossido di circa 200 quando il valore abituale deve essere pari a zero nelle abitazioni: cioè non ce ne deve proprio essere.

L’allarme per le condizioni della signora è scattato intorno alle 20 di ieri sera: sul posto immediatamente l’ambulanza dell’ospedale, quindi le squadre dei vigili del fuoco e la pattuglia della polizia di servizio ieri sera per i rilievi. Sarebbe stata la donna a chiedere aiuto: i sanitari sono arrivati in un battibaleno e l’hanno portata fuori all’aria aperta. Anche in casa sono state aperte tutte le finestre: quindi il trasferimento in camera iperbarica di Mestre per il trattamento di ossigenazione. La donna non ha perso conoscenza.

I rilievi strumentali dei vigili del fuoco hanno offerto un quadro davvero inquietante all’interno dell’abitazione: sono stati accertati valori di monossido pari a 200, quando le finestre erano già state aperte.

Oltre alle verifiche strumentali, i vigili del fuoco del comando provinciale hanno cercato di capire che cosa abbia sprigionato le esalazioni.

La causa probabilmente è da ricercare in un braciere che è stato trovato nell’abitazione che consta di cucina e camera da letto: la donna in quel momento lo stava usando in cucina per prepararsi la cena. Ma qualcosa nel funzionamento ha sprigionato il monossido killer. Sul posto anche la Volante della questura. —