Intossicati 20 boy scout

Ospitale. Avrebbero usato le bombolette di Autan per accendere il fuoco
Inaugurazione parco Robert Baden-Powell presso via Beccaria, Marghera.
Inaugurazione parco Robert Baden-Powell presso via Beccaria, Marghera.

OSPITALE DI CADORE. Avrebbero usato delle bombolette di Autan per aprire il fuoco e così una ventina di boy scout (ma il numero preciso al momento della chiusura del giornale non era ancora confermato perché l’emergenza era ancora in atto) sono finiti all’ospedale di Belluno intossicati.

I ragazzi, di età compresa tra i 13 e i 16 anni erano ospiti al campeggio ai Ronci a 2.5 chilometri sopra l’abitato di Ospitale di Cadore, attrezzato con bagni e docce, con un prato per i giochi, radure nel bosco per gli angoli di Squadriglia, ampie zone per i servizi e le tende di comunità, adatto proprio agli scout. Dalle prime indiscrezioni, i ragazzi avrebbero utilizzato delle bombolette spray di Autan che serve da repellente contro le zanzare per accendere il fuoco. Le esalazioni prodottesi avrebbero provocato i primi malesseri nei ragazzini. L’allarme è arrivato ai carabinieri di Belluno intorno alle 21 che hanno allertato i colleghi di Longarone e di Forno di Zoldo che sono andati sul posto. Qui è arrivato anche il sindaco di Ospitale Livio Sacchet.

Nel frattempo i responsabili del campeggio hanno provveduto quindi a condurre con la jeep i primi ragazzi al pronto soccorso di Belluno. Ma anche gli altri scout hanno iniziato a sentirsi male e così i carabinieri hanno allertato il 118 che ha provveduto ad inviare l’ambulanza. Il recupero dei ragazzi, però, è stato complicato e ha richiesto del tempo perché il campeggio si trova in una zona non facilmente accessibile.

I soccorsi, quindi, sono proseguiti fino a tarda notte. I ragazzi, essendo minorenni non sono neanche passati dal pronto soccorso, ma sono stati direttamente andati all’unità operativa di pediatria che ieri sera è stata letteralmente presa d’assalto. I medici e il personale infermieristico hanno fatto fronte all’emergenza e soltanto un po’ alla volta si è riusciti a capire quanti realmente fossero i ragazzi intossicati. Le loro condizioni di salute, da quanto si sa, almeno per i primi giunti all’ospedale, non sarebbero gravi. Intanto, spetterà ai carabinieri capire come sono andate le cose e se realmente sia stato un uso improprio delle bombolette spray di repellente a creare questo malessere di massa e questa emergenza.

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi