Intrappolate dal fango nel lago di Santa Croce

Tre ragazze di Belluno salvate dai vigili del fuoco. Erano sprofondate fino alle cosce. Una è stata portata in ospedale



. Inghiottite fino a metà coscia dalle “sabbie mobili” del lago di S. Croce: in tre sono state tratte in salvo dai vigili del fuoco, ieri pomeriggio. Tre compagne di scuola, due di 18 anni e una minorenne, di Belluno, sono state loro malgrado protagoniste di una brutta esperienza: una di loro, C. F., 18 anni, è stata trasferita all’ospedale di Belluno per un trauma alla caviglia. Nulla di grave: sarebbe stata dimessa già nella serata di ieri.

L’emergenza è scattata intorno alle 15 di ieri al lago di Santa Croce: a chiamare i vigili del fuoco sono state proprio le tre amiche che ormai, immerse nel fango fino alle cosce, non riuscivano a tirarsi fuori, né ad andare avanti o tornare indietro.

La splendida giornata le aveva spinte a fare una passeggiata sulla ciclabile che corre lungo il lago, nella direzione del locale La Vela.

Lungo il percorso panoramico hanno raccontato di aver visto una barca in secca, un po’ in dentro nel lago che a sua volta è in secca, senz’acqua per una gran parte.

Le tre giovani volevano arrivare alla barca e si sono addentrate sul terreno per una quindicina di metri: man mano che procedevano, però, il fondo si faceva più bagnato e instabile finché sono sprofondate fino a metà gambe.

I vigili del fuoco le hanno trovate tutte e tre sulla stessa situazione: non riuscivano ad avanzare o a tornare indietro. Erano incastrate nel fango fino all’altezza delle cosce e una delle tre lamentava dei dolori alla gamba. Il personale ha quindi provveduto a creare una passerella con dei massi appiattiti rinvenuti sul posto ed ad estrarre le tre ragazze, una delle quali è stata affidata al 118 per le cure del caso.

Due le squadre di vigili che hanno operato: trovate infatti delle pietre larghe e piatte sull’argine, le hanno adagiate sulla sabbia per creare un percorso e arrivare fino alle ragazze.

Le pietre hanno retto, il piano B prevedeva l’uso di una lunga scala in dotazione che era su uno dei mezzi.

Le ragazze per uscire hanno trovato lo stesso percorso: due sono uscite camminando, una terza aveva male alla caviglia probabilmente per gli sforzi fatti quando ha provato a uscire da sola. È stata messa su una barella spinale e trasferita alle ambulanze che erano pronte a intervenire.

I vigili del fuoco hanno trovato altre tracce di altri intraprendenti che però probabilmente hanno trovato un terreno più asciutto di quello di ieri, sul quale aveva piovuto il giorno prima.

«Si dovrebbe mettere qualche cartello perché è pericoloso e i giovani camminano sulla melma», spiegano i soccorritori, benché «ci siano comunque degli avvisi che invitano a non abbandonare il sentiero». Le ragazze ad ogni modo non rischiavano di sprofondare oltre.

«Hanno visto la barca in secca e speravano di arrivarci: non immaginavano di finire in questa situazione. Quando sono partite era asciutto ma più avanzavano in dentro, più era peggio» spiega qualche testimone. —





Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi