Invalido licenziato, la Procond si ferma

Longarone, due ore di sciopero al cambio turno per contestare la decisione basata sullo sforamento dei giorni di malattia

LONGARONE . Un lavoratore invalido licenziato per superamento delle ore di malattia. È successo alla Procond di Longarone, con una decisioneritenuta ingiusta da sindacati e colleghi, tanto da scatenare un breve sciopero con un’adesione altissima.

L’uomo, in servizio alla Procond dal 2005 come operaio, è stato licenziato per superamento del periodo di comparto della malattia. Questo è stato causato da questioni di salute che però non sono bastate come giustificazione, facendo scattare il superamento del limite della durata dell’assenza per malattia di un periodo di 7 giorni.

La decisione, considerata ingiusta perché non tiene conto della sua disabilità, è stata impugnata con una vertenza dalla Fim Cisl di Belluno e Treviso, sigla a cui aderisce il lavoratore.

«È una questione etica – spiega Matteo Caregnato della Fim Cisl – è nostro dovere proteggere una persona con disabilità che ha subito un licenziamento illegittimo, tra l’altro comunicato la con tempistiche inopportune dopo svariati mesi. La scorsa settimana la decisione è stata comunicata infatti tramite una semplice raccomandata».

«Ora – continua Caregnato – abbiamo impugnato la decisione con l’ufficio vertenze e speriamo che l’azienda ci ripensi e annulli tutto procedendo al reintegro. La nostra attenzione è massima visto che ci sono altri casi analoghi in azienda e non vogliamo che questo possa diventare un pericoloso precedente. Per fortuna è da sottolineare la grande solidarietà e vicinanza di tutti i colleghi che hanno aderito in massa allo sciopero».

L’azienda, che produce componenti elettroniche, in questo momento ha circa 300 dipendenti, in gran parte manodopera femminile. In questi mesi sta vivendo una delicata fase di transizione con la nuova proprietà congiunta tra il gruppo De Longhi e la multinazionale cinese Het che hanno cambiato la denominazione aziendale in Nuova Procond Elettronica.

La quasi totalità di questi dipendenti ha incrociato le braccia per due ore durante il cambio turno di metà giornata, dimostrando così la sua solidarietà al lavoratore.

«È un grande lavoratore – spiega uno dei suoi colleghi – uno dei migliori dell’azienda, che si dava sempre da fare. Stava spesso assente ma per causa della sua malattia e per questo questa decisione è ingiusta».

«Al giorno d’oggi non è comune tanta solidarietà in queste vicende – aggiunge un altro collega – la presenza massiccia allo sciopero indica la percezione della gravità e della scorrettezza di questa decisione».

Solidarietà anche dalla Fiom Cgil. «Non poteva ovviamente mancare la nostra vicinanza – spiega Luca Zuccolotto – riteniamo ingiusto colpire in modo così drrastico una persona con queste problematiche». Presente al presidio anche il segretario provinciale aggiunto Cisl Rudy Roffarè oltre al lavoratore interessato, che ha preferito non rilasciare dichiarazioni.

Enrico De Col

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